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Il mio prototipo di paraschiena fatto in casa
Verso novembre 2008, dopo anni da utilizzatore di paraschiena sia in moto che su sci e dopo averne smontato alcuni (tra cui dei vecchi Ufo, di cui uno spaccatosi dopo una rovinosa caduta in montagna), decisi di sperimentare la costruzione artigianale di un paraschiena.
L'idea iniziale era molto semplice, non avevo assolutamente in mente di testarlo in modo serio: si trattava quasi di un gioco. Il primo prototipo era un semplice "coso" di gomma piuma (simile alle imbottiture montato su alcune costose giacche). Ho poi conosciuto una persona inserita nel settore che mi ha fornito una certa quantità di un materiale shock absorber (schiuma microporosa caricata sughero) e che mi ha incoraggiato nella costruzione questa volta di un vero e proprio paraschiena.(continua...)
Il mio progetto consta di quattro strati disposti in ordine di "morbidezza". Il primo, più esterno e più rigido, è uno strato di 3 millimetri di polipropilene, adatto a proteggere da un'eventuale penetrazione; seguono poi tre strati di schiume microporose caricate sughero di diversa densità. Quella a contatto con il corpo ha il solo compito di adattarsi alla schiena e accrescere il confort. Quindi ho cucito insieme questi strati con delle strisce di nylon e ho inserito il tutto in una "sacca" di cotone.
Tre di questi quattro materiali li ho comprati dal ferramenta per un totale di circa 15 euro.
Una volta terminato il prototipo ne ho potuto valutare le caratteristiche. Si adatta relativamente bene alla schiena (in commercio c'è di peggio), specialmente se si pensa che non è stato fatto, per ovvi motivi, alcuno studio ergonomico. Grazie all'amico di cui sopra, l'ho potuto testare in un laboratorio accreditato secondo la en 1621-2 ovvero come tutti i paraschiena in commercio. Ed ecco la sorpresa: valore medio di 6.29 kN e picco massimo di 6.56 kN. Insomma, dal punto di vista della forza residua, un risultato nettamente migliore rispetto la maggior parte dei paraschiena attualmente in commercio (si veda a tal proposito i risultati ottenuti da prodotti anche di marchi famosi).
Mi rendo conto che dietro alla progettazione, produzione e commercializzazione di un paraschiena di marca ci sono studi, sperimentazioni, valutazioni ergonomiche e di materiali assolutamente non paragonabili alla costruzione dell'Alaxandair's Extreme Back Protector e che questo prototipo non è sicuramente comodo e rifinito come alcuni dei migliori paraschiena in commercio; ma questo esperimento realizzato con materiali comuni e poca spesa mi ha fatto capire (e credo ormai sia evidente per chi mi sta leggendo) che non tutte le aziende puntano a produrre e vendere paraschiena realmente sicuri.
alaxandair[chiocciola]motosicurezza.com
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Commenti
8 comments postedLa tua dimostrazione è a dir poco preoccupante.
Se tu, con poche conoscenze nel settore e con materiali presi dal ferramenta, ottieni risultati molto migliori di alcuni paraschiena in commercio di case anche blasonate, queste ditte specializzate che caspiterina combinano???? Mi chiedo come facciano, con studi lunghi e costosi, con esperieze nella MotoGP e altro a produrre paraschiena così poco sicuri?
Si adagiano sugli allori probabilmente ("noi abbiamo 30 anni di esperienza nel settore" vedi risposta della Dainese su InMoto) e ci fanno pagare cifre folli tocchi di plastica che reggono molto poco!
Grazie Alax e Conny per la vostra continua informazione su un tema tanto importante!
E' veramente scandaloso che società che fanno studi ai massimi livelli e centri di ricerca super attrezzati non riescano a produrre abbigliamento protettivo di un certo livello, certificato ed economico.
Sbaglio o sono gli stessi risultati del Forcefield pro L2?
Sì... molto simili ... grande Alax!
Bravo Alax! E' un risultato che fa riflettere: con quei soldi non ti mangi nemmeno una pizza ma sei più protetto rispetto a prodotti che costano 10 volte tanto... e il tutto senza molte conoscenze tecniche.
E' ovvio che per ottenere i brevetti e le certificazioni le cifre siano superiori ma rimane un dato importante, specialmente considerata l'importanza fondamentale che giocano protezioni e paraschiena a fini della riduzione dei traumi da incidente.
sei un grande...
dovremmo aiutarti tutti, quantomeno nel diffondere il verbo!!
come te l'ho già detto, ti ripeto: questi risultati sono clamorosi!!
il grande pubblico dovrebbe venirne a conoscenza, non è possibile che grandi aziende che si proclamano veri e propri mostri sacri della protezione in moto non arrivino a questi risultati (e spesso ne siano lontane anni luce), nonostante tutti i soldi che (da quanto dicono) spendono per la ricerca..
non ho parole..
ps. comunque complimenti per quanto sei riuscito a fare!
..... se un comune mortale come Alax è riuscito a fare un Back di livello 2 come possono i grossi marchi pretendere di avere credibilità? La normativa è lacunosa e mi sembra il momento che i produttori si siedano a tavolino del workingroup per rendere questa normativa più restrittiva con test più realistici anzichè pensare a cosa è più conveniente produrre.
E se Alax diffondesse in rete le istruzioni perchè ognuno si faccia un bel Back level 2 tipo "scatola di montaggio"?
Bravo Alax
sembra assurdo tutto quello che sto leggendo...se te da inesperto e in ambito casalingo sei riuscito a realizzare questo paraschiena non immagino con un po' di buonsenso e tanta avidità in meno cosa sarebbero in grado di fare i grandi marchi. In che assurdo mondo siamo costretti a vivere.