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Critica agli attuali test sui caschi
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Qui si può scaricare l'articolo completo:
http://www.altroconsumo.it/auto-e-moto/moto-bici/articoli/in-moto-si-cas...
Leggendolo tutto, oltre a quello che già sapevamo, cioè che non sempre il più costoso è il più sicuro, emergono due fatti interessanti (e preoccupanti):
- che possono esistere difformità tra gli esemplari inviati dalle case produttrici per l'omologazione e i normali lotti produttivi in vendita al dettaglio; da qui l'importanza di introdurre una normativa per controlli a campione post-produzione;
- che l'omologazione ECE 22/05, anche se importante, può essere superata in meglio e ce chi lo fa senza chiedere troppi soldi all'acquirente; d'altra parte anche SHARP testimonia la stessa cosa, ne consegue che l'omologazione ECE 22/05 è ormai matura per essere migliorata.
Sul merito dell'attendibilità o meno delle prove Altroconsumo, prudentemente e in base a quello che so dell'associazione. le ritengo attendibili, ma aspetto ovviamento lo sviluppo del dibattito tecnico - che, spero - seguirà. E che non sia solamente la prevedibile raffica di querele e critiche gratuite che di solito producono certe aziende di fronte a una critica fondata di un loro prodotto.
Io pensavo che ogni taglia fosse testata in fase di omologazione,e non solo la L,anche dei controlli post-omologa sarebbero auspicabili visto che il produttore può benissimo fornire un casco "selezionato" per l'omologa e poi magari in fase produttiva abbassare un pochino quà e là.......c'è da aspettarsi questo ed altro quando sanno che intanto nessuno li controlla.
Che l'omologa sia migliorabile credo sia abbastanza chiaro,basta vedere i caschi dei discount in vendita a pochi euro,ma d'altra parte non sento neanche di fidarmi cecamente di queste associazioni che a parere mio tendono abbastanza a smerdare tutto e tutti per giustificare la loro esistenza.....un'ente specifico e a quanto pare senza interessi strani c'è e si chiama Sharp,e dopo c'è sempre l'intuito personale di ognuno di noi che reputo molto importante,come dice Marzullo "fatti una domanda e datti una risposta"
beh, pure Altroconsumo è una associazione indipendente finanziata dai suoi soci e che non piglia un euro di pubblicità. Oltretutto lavora con altre associazioni a livello europeo, quindi il test è stato fatto in collaborazione. Si possono criticare le metodologie (tra l'altro illustrate anche nel video presente sul loro sito) ma per mettere in dubbio la loro imparzialità ci vogliono argomenti più seri che un semplice sospetto.
A me preoccupano di più le aziende che mandano in omologazione esemplari 'perfetti', magari in laboratori con strumentazioni a tolleranza non strettissima; poi, a livello di produzione, le stesse tolleranze si amplificano in qualche lotto e chi s'è visto s'è visto; per risparmiare si fa questo ed altro, non sono questioni strettamente tecniche...
Ma non sono proprio la stessa cosa,da quanto ne so Sharp non ha il problema di mantenersi,lo stato inglese li paga perchè facciano quel lavoro,loro testano (SOLO CASCHI,e non un'infinità di prodotti...) e pubblicano sul sito,stop.....non hanno il problema di trovare soci,abbonamenti,di fare "scoop",di regalare chincaglierie cinesi, nè di fare concorsi a premi,capisci cosa intendo?per me non è una differenza da poco.
Inoltre io in quell'articolo non vedo DATI,NUMERI,MISURAZIONI,niente di niente.Se vuoi convincermi che tal casco è "illegale" mi devi dire anche perchè e dove e chi e cosa e quanto hai misurato,sennò per me sono solo chiacchiere.
Se come dicono loro il produttore ha la facolta di scegliere uno su tre metodi per valutare la visiera allora loro dovevano ripetere il test scelto dal produttore,non quello per loro più severo e magari che non è stato scelto dal produttore per poi dire che il casco è illegale,questa non è imparzialità e in questo caso i produttori hanno tutte le ragioni di agire nei confronti di Altroconsumo.Se l'omologa è lacunosa e ambigua (3 metodi) non è colpa del produttore.
Inizialmente anche Sharp ha scatenato le ire di un paio di produttori,poi però la cosa è sfumata e gli stessi produttori si sono "orientati" verso Sharp,segno che sapevano di essere in difetto,di non avere appigli e si sono adeguati......con Altroconsumo invece è sempre guerra aperta,segno che qualcosa da contestare c'è.
Comunque ben vengano anche le inchieste di Altroconsumo o di altri,è sempre una voce in più da valutare e di cui tener conto.
Sul fatto della "variabilità" della produzione non c'è dubbio,quando trovano un metodo per ridurre i costi stai sicuro che lo applicano,ma possono essere anche tanti altri i motivi per cui un prodotto non è sempre esattamente lo stesso.......il caso del pedale dell'accelleratore sulle Toyota lo dimostra,ben consci di essere il riferimento come qualità nell'industria automobilistica un bel giorno hanno deciso di abbassare l'asticella per aumentare i guadagni,qualche controllo è saltato e un difetto dovuto tra l'altro a un fornitore è passato inosservato e gli ha creato un danno enorme,economico ma anche d'immagine.Da bravi jappo hanno ammesso l'errore,si sono scusati,ma sopratutto (e questo pochi lo sanno) hanno azzerato il management,spediti tutti a casa........se succedeva in Fiat forse gli davano anche l'aumento.
A me preoccupano di più le aziende che mandano in omologazione esemplari 'perfetti', magari in laboratori con strumentazioni a tolleranza non strettissima; poi, a livello di produzione, le stesse tolleranze si amplificano in qualche lotto e chi s'è visto s'è visto; per risparmiare si fa questo ed altro, non sono questioni strettamente tecniche...
i risultati di altroconsumo mi sembrano un po' arbitrari.
Non si sa chi testa, non si sa come si testa.
Dietro alla sharp ci sono discussioni scientifiche, accademiche e dibattiti universitari. La sharp è veramente "pubblica".
Sui dati strumentali avete ragione, meglio chiedere se sono disponibili, adesso gli scrivo. In generale, ho fiducia sull'attendibilità dell'associazione e dei suoi test, per una lunga esperienza e frequentazione.
In passato, spesso l'associazione ha fatto denunce precise agli organi competenti e a quanto mi risulta, non ci sono state smentite ufficiali nè cause legaliperse.
Trovo comunque che la discussione sollevata da Altroconsumo sia utilissima, sia per mettere in luce i limiti dell'omologazione, sia per stimolare l'introduzione di controlli post-produzione seri.
@Christian
Per ciò che riguarda le prove aggiunte arbitrariamente e più severe della media omologativa, personalmente sono molto contento quando mi mostrano i limiti di un prodotto, soprattutto perchè in questa maniera si mostrano le differenze e si ha più scelta. Lo stesso SHARP introduce test che non sono contemplati nell'omologazione e anche per questo è stato criticato.
Utile per evidenziare i limiti dell'omologa si,ad esempio ho appreso che omologano solo basandosi sulla taglia L il che è abbastanza grave secondo me,taglie diverse = spessori imbottitura interna diversi......ma ripeto,basta guardare i caschi da discount regolarmente omologati per capire che la cosa è una mezza barzelletta e non basta basarsi sull'omologa per avere qualcosa che ti protegge veramente,e questo me lo dice l'INTUITO,non serve che me lo dica Altroconsumo.
Che limite ti hanno mostrato se non mettono neanche mezzo dato? nessuno.
Penso che nessuno gli vieta di fare i test che vogliono,come dici te lo fa anche Sharp,ma quest'ultima ti dice anche che aldilà della loro valutazione ogni casco da loro testato e in vendita in UK rispetta uno standard riconosciuto e garantisce una protezione minima,che è quella omologativa.......Altroconsumo invece ti dice che tal casco è ILLEGALE,cosa molto grave e che ovviamente fa incazzare non poco i produttori che vogliono giustamente vedere tutte le informazioni possibili del test,ma non solo loro....anche io sebbene che non sono nessuno le voglio vedere,ma Altroconsumo prima la spara e poi nega qualsiasi confronto,prova a chiedere i dati,vediamo se a te li danno.
Sarei proprio curioso di sapere qual'è questo ente certificatore che non riconosce nemmeno il composito dalla plastica,stesso errore fatto pure in un'inchiesta precedente......ma d'altronde se anche il TUV si è sputtanato con la vicenda del Tucker figuriamoci cosa avviene in enti più piccoli.
--------- Sono d'accordissimo ----
Che limite ti hanno mostrato se non mettono neanche mezzo dato? nessuno.
Penso che nessuno gli vieta di fare i test che vogliono,come dici te lo fa anche Sharp,ma quest'ultima ti dice anche che aldilà della loro valutazione ogni casco da loro testato e in vendita in UK rispetta uno standard riconosciuto e garantisce una protezione minima,che è quella omologativa.......Altroconsumo invece ti dice che tal casco è ILLEGALE,cosa molto grave e che ovviamente fa incazzare non poco i produttori che vogliono giustamente vedere tutte le informazioni possibili del test,ma non solo loro....anche io sebbene che non sono nessuno le voglio vedere,ma Altroconsumo prima la spara e poi nega qualsiasi confronto,prova a chiedere i dati,vediamo se a te li danno.
----------- Altroconsumo definisce illegali proprio i caschi che non superano neanche la prova omologativa e l'articolo mette in risalto le differenze con due sezioni specifiche della tabella: prove di omologazione e prove aggiuntive ------
Sarei proprio curioso di sapere qual'è questo ente certificatore che non riconosce nemmeno il composito dalla plastica,stesso errore fatto pure in un'inchiesta precedente......ma d'altronde se anche il TUV si è sputtanato con la vicenda del Tucker figuriamoci cosa avviene in enti più piccoli.
-------------- Questo può senz'altro succedere a tutti, anche ai migliori e più seri...per ciò che riguarda il materiale descritto in maniera sbagliata, mi sembra senz'altro un refuso - infelice - di redazione; mi sembra questione secondaria rispetto al resto --------
Ecco la risposta di Altroconsumo alla mia richiesta di divulgare i dati strumentali delle loro prove:
"Premesso che le metodologie utilizzate durante i nostri test di laboratorio sono tutte spiegate diffusamente nell’articolo e sul sito, non abbiamo ulteriori informazioni tra quelle fornibili ai nostri lettori. I risultati tecnici completi sono stati forniti ai produttori e al Ministero dei Trasporti e, poiché è stato aperto un fascicolo per la verifica della sicurezza dei prodotti della nostra inchiesta, per il momento non è possibile divulgare ulteriori informazioni di dettaglio.
Cogliamo quest’occasione per porgerle i nostri più cordiali saluti."
Beh, è stato aperto un fascicolo dal ministero, quindi la cosa sta diventando grossa. Aspettiamo sviluppi.
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