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In Belgio la proposta dell'obbligo di indumenti fluo per motociclisti
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Qui la notizia:
http://motoroom.ejarvis.eu/feeditem/2010/11/belgio-si-propone-lobbligo-d...
http://www.motoblog.it/post/27135/in-belgio-si-propone-lobbligo-di-capi-...
Al momento come dice l'articolo è solo una proposta, però...
Da parte mia non sono molto daccordo sul fatto di renderlo obbligatorio, ognuno dovrebbe poter scegliere, però sono daccordo sul fatto di fare maggior informazione sull'alta visibilità così che magari più gente cominciasse a indossare capi più visibili.
Come già detto in passato bisognerebbe partire già dalle scuole a insegnare determinate norme e a parlare di certi argomenti, bisogna creare la cultura della sicurezza.
Il problema dei problemi è l'ignoranza,in questo come in altri campi,le caste politicoreligiose lo sanno benissimo e fanno di tutto perchè la gente resti ignorante per poterla manovrare come meglio gli piace.
Mentre alle scuole pubbliche si taglia anche l'indispensabile si continua a foraggiare sempre più le scuole private,ovvero le scuole cattoliche....di questo passo non sò dove si andrà a finire,altro che sicurezza stradale.
io sono molto daccordo sull'obbligare quelli su 2 ruote a vestirsi fluo/hi-vis
perchè se a qualcuno di loro può non importare vivere, ci sono altre persone a cui interessa vedere bene chi hanno intorno... e in questo l'hi-vis dà una bella mano (noto proprio in questo periodo... sera = buio, con la pioggia diventa un vero macello "vedere" )
Io in genere sono contrario agli obblighi.
Ma in questo caso sarei d'accordo.
Un giubbino hi-viz costa 3 euro, tutti se lo possono permettere.
E concordo con t3o... non è solo questione di farsi vedere in moto, ma anche essere visti.
Io automobilista ho il diritto di non rischiare di investire un motorino solo perché è nero.
Io rimango della mia idea che l'alta visibilità sia più importante di qualunque altro elemento passivo di sicurezza.
Non solo fra il lusco e il brusco, ma anche di giorno.
fosse per me obbligherei anche i pedoni ad indossare abbigliamento fluo ' , piccoli particolari magari . a voltre capita quando e' buio e piove di non vederli proprio .
Non vorrei apparire diciamo "razzista"... ma i signori di colore che vanno in bici o a piedi senza fari nel cuore della notte vestiti di nero lungo strade a percorrenza veloce non illuminate... È che ormai me lo aspetto, ma se uno procedesse un po' rasente il magine fa una strage...
Direi che qualunque utente della strada, su qualunque mezzo, dovrebbe avere l'obbligo di essere visibile. Non solo per se stesso, quanto per quelli che non vogliono un omicidio colposo sulla coscienza.
Proposta interessante! Però ultimamente c'è un proliferare di iniziative estemporanee sul tema della sicurezza in moto che a mio avviso desta qualche perplessità. Ritengo che un progetto serio sulla sicurezza in moto non possa prescindere da una organicità di provvedimenti che prenda in considerazione, tutti insiemi, gli aspetti legati alla sicurezza attiva e passiva del motociclista, alle normative ed alle opere infrastrutturali.
Per quanto riguarda i dettagli dei provvedimenti, il giubbotto fluo belga, gli esami severi e pericolosissimi britannici, i paraschiena ed i giubbotti obbligatori italiani sono tutte iniziative probabilmente lodevoli ma che affinchè abbiano efficacia devono far parte di un progetto comune con una strategia ben definita e condivisa anche con l'industria ed i servizi. Bisognerebbe lavorare contemporaneamente, anche se necessariamente con tempistiche differenti ma programmate, sulla formazione dei nuovi motociclisti, migliorare e rendere obbligatorie le certificazioni UE, utilizzare tutte le tecnologie fin qui sviluppate per migliorare la sicurezza attiva e passiva delle moto e lavorare sulle infrastutture. Per quanto concerne quest'ultimo punto vorrei evidenziare come ciò non significa solo strade ben asfaltate, guard rail ed arredi stradali sicuri. Infrastrutture significa anche adeguare l'offerta stradale e di trasporto pubblico alla domanda di mobilità dei cittadini affinchè l'uso della moto sia il più limitato possibile all'aspetto ludico rispetto a quello trasportistico.
Come si intuisce, nel mio modo di vedere, si tratta di un progetto importante che, se sta a cuore la sicurezza stradale in generale e quella dei motociclisti in particolare, dovrebbe abbracciare in modo organico diversi e complessi aspetti. Questo mi aspetterei da una struttura sovranazionale prestigiosa quale la UE così come mi vorrei aspettare dalla politica nazionale la promozione nella sua sede di un progetto organico di sicurezza stradale. In questa visione, la proposta del giubottino fluo del ministro belga fa' sicuramente tenerezza!
In ultimo, citavo prima la condivisione del progetto e dei suoi provvedimenti con l'industria e con i servizi. Questo per due ragioni. La prima è che le logiche economiche possono stimolare o reprimere processi evolutivi a seconda di come sono gestiti. Il fallimento dell'applicazione delle attuali normative di omologazione dell'abbigliamento motociclistico ne sono un esempio in senso negativo. Un esempio positivo viene invece dall'industria automobilistica dove lo sviluppo di molte tecnologie sulla sicurezza sono avvenute nella logica dei vantaggi concorrenziali che garantivano con il risultato di avere nel giro di pochi anni diffuso quasi alla saturazione sistemi fondamentali di sicurezza attiva e passiva (ABS, Airbags, ESP, etc...). Programmazione, condivisione e certezze sul progetto e sui suoi provvedimenti con l'industria e con i servizi permetterebbero a questi di valutare strategie ed investimenti importanti con una ragionevole garanzia di adeguati ritorni economici. E con la garanzia, per gli utenti e per la politica di un sicuro successo del progetto.
Tutto questo è ambizioso? Forse si, forse no! Ovviamente in quest'ambito è la politica che deve promuovere e sostenere il progetto. Io contrariamente a molti, non mi scandalizzo rispetto ai suoi costi. Mi scandalizzerei molto di più se la politica non fosse in grado di sviluppare una progettualità complessa ma non impossibile come sarebbe il suo ruolo precipuo. Visto che alla fine ci va di mezzo la mia pelle e quella dell persone alle quali voglio bene, voglio essere ottimista e propositivo!
Non vorrei apparire diciamo "razzista"... ma i signori di colore che vanno in bici o a piedi senza fari nel cuore della notte vestiti di nero lungo strade a percorrenza veloce non illuminate... È che ormai me lo aspetto, ma se uno procedesse un po' rasente il magine fa una strage...
Direi che qualunque utente della strada, su qualunque mezzo, dovrebbe avere l'obbligo di essere visibile. Non solo per se stesso, quanto per quelli che non vogliono un omicidio colposo sulla coscienza.
Basterebbe una pista ciclabile! Provocatorio? Si! Ma solo per significare che il problema è a mio avviso ben più complesso! (vedi l'altro mio post)
come non quotarti . le aree pedonali , piste ciclabili , ecc... sono una normalita' in molti paesi europei . da noi manco le buche nell'asfalto fanno vergognare gli amministratori , anzi hanno trovato il verso di lucrarci sopra
notizia di qualche giorno fà:
in giappone un ministro si è dimesso per aver fatto una battuta "scomoda"
detto questo (e considerando il magico paese delle banane ove viviamo...) le buche nell'asfalto mi appaiono il problema minore
Che poi in Belgio non credo le strade siano come qua...
In ogni caso scomodare le buche, i guard rail, l'educazione stradale. Sì, ovvio...
Ma la proposta belga aggiunge uno strumento di sicurezza efficace a costo quasi zero... perché no? O dobbiamo aspettare che ci asfaltino le strade? Essere visti viene PRIMA di tutto il resto, per me.
vero
In ogni caso scomodare le buche, i guard rail, l'educazione stradale. Sì, ovvio...
Ma la proposta belga aggiunge uno strumento di sicurezza efficace a costo quasi zero... perché no? O dobbiamo aspettare che ci asfaltino le strade? Essere visti viene PRIMA di tutto il resto, per me.
Mettiamola così: perchè andare in giro con pericolosi attrezzi a due ruote quando esistono le molto più sicure automobili? Essere vivi viene PRIMA di tutto il resto. Capisci che, se si continua così, non solo non saremo liberi di vestirci come vogliamo ma probabilmente rimpiangeremo i bei tempi in cui si poteva circolare in moto!
Il discorso a mio modo di vedere è: o ci interessa seriamente la sicurezza stradale oppure tiriamo fuori le trovate più originali (magari teoricamente anche utili) di volta in volta.
Da un ministro mi aspetterei una visone un po' più strategica del problema, per questo condivido poco questa "trovata". Per fare un paragone è come se il metalmeccanico Sergio si occupasse delle faccende del team leader di uno stabilimento di carrozzeria anzichè delle strategie industriali e non solo della beneamata industria piemontese!
In ogni caso scomodare le buche, i guard rail, l'educazione stradale. Sì, ovvio...
Ma la proposta belga aggiunge uno strumento di sicurezza efficace a costo quasi zero... perché no? O dobbiamo aspettare che ci asfaltino le strade? Essere visti viene PRIMA di tutto il resto, per me.
Mettiamola così: perchè andare in giro con pericolosi attrezzi a due ruote quando esistono le molto più sicure automobili? Essere vivi viene PRIMA di tutto il resto. Capisci che, se si continua così, non solo non saremo liberi di vestirci come vogliamo ma probabilmente rimpiangeremo i bei tempi in cui si poteva circolare in moto!
Il discorso a mio modo di vedere è: o ci interessa seriamente la sicurezza stradale oppure tiriamo fuori le trovate più originali (magari teoricamente anche utili) di volta in volta.
Da un ministro mi aspetterei una visone un po' più strategica del problema, per questo condivido poco questa "trovata". Per fare un paragone è come se il metalmeccanico Sergio si occupasse delle faccende del team leader di uno stabilimento di carrozzeria anzichè delle strategie industriali e non solo della beneamata industria piemontese!
c'è anche chi non ha alternative al motorino... perché non può permettersi l'auto.
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