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Il peggio...
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molto in alto.
direi che è una CAVOLATA.
è una dichiarazione fuorviante, inventata non so che dire!
considerando che tutti i loro prodotti non hanno uno straccio di protezione logica, la pubblicità non và molto oltre quello che fà normalmente: spacciare capi normali per capi tecnici.
così non c'è da stupirsi se s'incontrano persone con quegli abbigliamenti vantarsi di quanto siano protetti...
Tucano Urbano li rende infatti protagonisti di una collezione tutta all’insegna della doppia “C”. “C” come cotone canvas: tessuto naturale pesante, protettivo e antiabrasivo al pari della pelle, ma con il vantaggio della freschezza e
http://www.motorlandia.it/accessori.asp?key=76
???
Ma non avranno un po' sparato in alto a dire una cosa del genere?
Dopo tutte le cose che ho imparato leggendo qui su Motosicurezza, non mi faccio più fregare dalle pubblicità di riviste e produttori...
l'altro giorno ero fermo ad un semaforo e vedo arrivare uno scooterista con casco jet, guidava con una mano e con l'altra cosa faceva? beveva il caffè!!!!!
Guardate che porcate...
perche` citi proprio loro?
certo che se devo pagare 170 euro quei guanti.....Dainese ad occhi chiusi piuttosto.
o Handroid, scusa se e` poco.
Certo che i prezzi sembrano alti, la roba dalle foto non mi ispira grande fiducia.
Almeno la prima e personale impressione, osservando le rifiniture. Ma come mai citi loro?
http://static.blogo.it/motoblog/alpinestars-guanti-atlas-giacca-stella-b...
o
http://www.tec-nik.it/guanti.html
questo il dilemma...Io non ho detto niente...
Anche SportCity e Rambla si assomigliano molto, ma fanno parte dello stesso gruppo:
Piaggio-Aprilia-Derbi
chissa` se chi ha fatto per primo il disegno del guanto ha venduto l`idea
misteri.
Guardate che porcate...
paraschiena non omologati, giubotti dichiarati protettivi etc.
mamma mia
certo che se devo pagare 170 euro quei guanti.....Dainese ad occhi chiusi piuttosto.
o Handroid, scusa se e` poco.
Certo che i prezzi sembrano alti, la roba dalle foto non mi ispira grande fiducia.
Almeno la prima e personale impressione, osservando le rifiniture. Ma come mai citi loro?
http://static.blogo.it/motoblog/alpinestars-guanti-atlas-giacca-stella-b...
o
http://www.tec-nik.it/guanti.html
questo il dilemma...Io non ho detto niente...
Anche SportCity e Rambla si assomigliano molto, ma fanno parte dello stesso gruppo:
Piaggio-Aprilia-Derbi
chissa` se chi ha fatto per primo il disegno del guanto ha venduto l`idea
misteri.
Fra non capisco perché il tuo motorino finisca in tutte le metafore che fai!!!
È un marchio di roba pakistana...
O MIO DIO.
Frabiker, sei un genio! Si vede che alpinestar si fornisce dallo stesso identico terzista pakistano come teknik.
Ragazzi che roba. Non è una copia, è lo stesso guanto.
Poi la gente dice di fidarsi delle marche!
technik euro 98! (vedi sito)
immagine ruotata da me per meglio comparare
alpinestar atlas euro 50 (http://www.wikio.it/prodotto/alpinestars-atlas-glove-202942.html) eh si, alpinestar ha un minor margine di guadagno!
ahaaha Conny hai troppo ragione, sono innamorato del mio motorino.
O parlo di quello, o del marchio di Noale
Tornando al discorso Alax troppo gentile
pero` abbiamo scoperto un caso che e` quasi imbarazzante. Ora sfido a dire che quei guanti non hanno qualcosa in comune
Pero` devo dire una cosa, almeno Alpinestars sponsorizza la MotoGP,
ha un logo piu` bello e fa piu` figura sti qua paghi 100 euro, e hai pure un guanto che qualcuno ti dice: ahhhh ahhh un tarocco!
Pero` il caso e` preoccupante, perche` a me paiono gli stessi guanti. Finche` qualche tecnico non me lo smentisce. Altrimenti e` un plagio bello e buono, oppure un accordo, o qualcosa di simile o lo stesso guanto rimarchiato
Io continuo a pensare che Dainese per quanto siano cinesi le robe che fa (almeno cosi` leggo da dentro i miei guanti), offra maggiori rifiniture nei guanti (per altro passo).
Non a caso e` se mi chiedono: Dainese, Spidi, Alpinestars o alcune altre
(marchi piu` noti NON omologati) rispondo sempre: vai di Dainese.
Almeno per il discorso guanti: sono molto ben studiati e rifiniti nell`ergonomia, questo e` vero, l`ho provato io stesso. Sicuramente per spendere 170 euro per quel guanto, che personalmente non riesco a guardare, vado su E-Bay e prendo questi Dainese a 125 euro:
http://cgi.ebay.it/GUANTI-DAINESE-SLASH-NERI-TG-S-/280477568155
o altri modelli vicino ai top di gamma (non dico i Top perche` se no devi fare un mutuo)
e sicuramente sto piu` tranquillo.
Se no di Racing ben fatto, non c`e` davvero nulla.
Ultimamente i Knox (almeno c`e` un tentativo di innovazione), se no....nebbia.
O MIO DIO.
Frabiker, sei un genio! Si vede che alpinestar si fornisce dallo stesso identico terzista pakistano come teknik.
Ragazzi che roba. Non è una copia, è lo stesso guanto.
Poi la gente dice di fidarsi delle marche!
technik euro 98! (vedi sito)
immagine ruotata da me per meglio comparare
alpinestar atlas euro 50 (http://www.wikio.it/prodotto/alpinestars-atlas-glove-202942.html) eh si, alpinestar ha un minor margine di guadagno!
Piano, piano... è lo stesso guanto... Quello Tec-nik è proprio un Alpinestars photoshoppato. Cioè è la stessa foto! Quindi non possiamo sapere chi copia chi. Se sia lo stesso modello con due marchi o quale sia effettivamente il guanto venduto...
I prezzi del sito poi sono gonfiati, poi li trovi negli outlet a prezzi tipo Tschul.
se Alpinestars lo fa a 50, loro lo devono mettere a 30
se non altro perche` Alpinestars spende per vestire i piloti del Motomondiale.
Finche` non si rende obbligatoria l`Omologazione,
la chincaglieria cinese, potra` essere venduta liberamente per proteggere la pelle delle persone. Io ora come ora mi fido molto delle impressioni toccando con mano e provando.
La marca che hai postato a quei prezzi, la vedo dura...
Potrebbe essere un esempio di rimarchiaggio, di accordo, o plagio.
Queste sono le ipotesi logiche.
Mandiamo una mail all`Alpinestars e ci facciamo 2 risate?
comunque non sto accusando nessuno, ma mi viene da ridere a vedere 2 guanti cosi`
uguali.
P.s
se e` photoshoppata, comunque il guanto che ti danno e` quello. Se e` diverso e` una supercazzola, e non penso arrivino a tanto. Percio` se compri ti arriva quello della foto.
ho postato un commento sul grande acume investigativo e sulla spiccata bravura di Fra ma non lo vedo più.. che mistero.. sarà il pc che non ami si parli bene del nostro Frabiker
La teckinc parla senza cognizione di causa di "protezione" e "sicurezza in moto". Ricordo che se ciò viene dichiarato da un'azienda scatta per essa l'obbligo di certificare.
Secondo me di certificato non hanno nulla, forse non lo è neanche il paraschiena.
La teckinc parla senza cognizione di causa di "protezione" e "sicurezza in moto". Ricordo che se ciò viene dichiarato da un'azienda scatta per essa l'obbligo di certificare.
Secondo me di certificato non hanno nulla, forse non lo è neanche il paraschiena.
No, infatti viene definito "supporto per schiena".
si ma protettivo, idem per i giubotti.
comunque sul tinga trovai una cosa tipo jfpelle e tschul con giacche identiche,
E il tizio di jfpelle negava. Tra l'altro errano pure modificate con qualche programma e pure male (e bastava vede le propiretà della foto per vedere il programma...)
comunque sul tinga trovai una cosa tipo jfpelle e tschul con giacche identiche,
E il tizio di jfpelle negava. Tra l'altro errano pure modificate con qualche programma e pure male (e bastava vede le propiretà della foto per vedere il programma...)
E questa diatriba Berik - Suomy??
http://www.berik.it/lettera.htm
Le maggiori case produttrici si riempiono la bocca di belle parole dicendo che non omologano perchè il capo omologato non è comodo e loro invece puntano su ergonomia e design e poi si scopre che il design se lo copiano l'un l'altra o addirittura lo copiano dai loro fornitori pakistani... che poi tra l'altro detteranno anche gli standard ergonomici quindi...
più andiamo in profondità e più si scopre quanta scarsa coscienza e quanta pochezza etica circolano nell'ambito di prodotti velatamente dichiarati protettivi... che schifo
comunque sul tinga trovai una cosa tipo jfpelle e tschul con giacche identiche,
E il tizio di jfpelle negava. Tra l'altro errano pure modificate con qualche programma e pure male (e bastava vede le propiretà della foto per vedere il programma...)
E questa diatriba Berik - Suomy??
http://www.berik.it/lettera.htm
Le maggiori case produttrici si riempiono la bocca di belle parole dicendo che non omologano perchè il capo omologato non è comodo e loro invece puntano su ergonomia e design e poi si scopre che il design se lo copiano l'un l'altra o addirittura lo copiano dai loro fornitori pakistani... che poi tra l'altro detteranno anche gli standard ergonomici quindi...
più andiamo in profondità e più si scopre quanta scarsa coscienza e quanta pochezza etica circolano nell'ambito di prodotti velatamente dichiarati protettivi... che schifo |(
L'avevo postata a suo tempo su di un altro forum... ... Senza parole...
comunque sul tinga trovai una cosa tipo jfpelle e tschul con giacche identiche,
E il tizio di jfpelle negava. Tra l'altro errano pure modificate con qualche programma e pure male (e bastava vede le propiretà della foto per vedere il programma...)
E questa diatriba Berik - Suomy??
http://www.berik.it/lettera.htm
Le maggiori case produttrici si riempiono la bocca di belle parole dicendo che non omologano perchè il capo omologato non è comodo e loro invece puntano su ergonomia e design e poi si scopre che il design se lo copiano l'un l'altra o addirittura lo copiano dai loro fornitori pakistani... che poi tra l'altro detteranno anche gli standard ergonomici quindi...
più andiamo in profondità e più si scopre quanta scarsa coscienza e quanta pochezza etica circolano nell'ambito di prodotti velatamente dichiarati protettivi... che schifo |(
L'avevo postata a suo tempo su di un altro forum... ... Senza parole...
praticamente andando solo leggermente più a fondo della facciata pubblicitaria si scopre che un prodotto che viene venduto a cifre dai 400 euro in su al produttore ne costerà si e no una ventina perchè non lo disegna, non lo produce, non ne cura nessun aspetto se non quello commerciale e per di più è realizzato in maniera scadente e con materiali scadenti... schiiiiiffffffff
praticamente andando solo leggermente più a fondo della facciata pubblicitaria si scopre che un prodotto che viene venduto a cifre dai 400 euro in su al produttore ne costerà si e no una ventina perchè non lo disegna, non lo produce, non ne cura nessun aspetto se non quello commerciale e per di più è realizzato in maniera scadente e con materiali scadenti... schiiiiiffffffff
questo (il ricorso a terzisti collocati nei paesi "poveri") è particolarmente vero per tutti quei prodotti che hanno un "elevato" contenuto di design, ma che richiedono processi produttivi "semplici" (=si possono dar da fare fuori senza problemi) e/o sui quali il costo della mandopera pesa molto (in Europa)...
Se arriviamo anche al punto che questi il design lo "danno fuori" (ai terzisti pakistani) mi chiedo che accidenti compriamo, e con che faccia si parla della creatività degli Italiani. Creatività nel fregarci a vicenda?
su qualità di materiali e processi... in teoria è sempre possibile reperire ottima mandopera, anche all'estero, se si vuole, e sempre a bassi costi)...
ma se arrivano a cercare il massimo risparmio anche su quelli...
praticamente andando solo leggermente più a fondo della facciata pubblicitaria si scopre che un prodotto che viene venduto a cifre dai 400 euro in su al produttore ne costerà si e no una ventina perchè non lo disegna, non lo produce, non ne cura nessun aspetto se non quello commerciale e per di più è realizzato in maniera scadente e con materiali scadenti... schiiiiiffffffff
questo (il ricorso a terzisti collocati nei paesi "poveri") è particolarmente vero per tutti quei prodotti che hanno un "elevato" contenuto di design, ma che richiedono processi produttivi "semplici" (=si possono dar da fare fuori senza problemi) e/o sui quali il costo della mandopera pesa molto (in Europa)...
Se arriviamo anche al punto che questi il design lo "danno fuori" (ai terzisti pakistani) mi chiedo che accidenti compriamo, e con che faccia si parla della creatività degli Italiani. Creatività nel fregarci a vicenda?
su qualità di materiali e processi... in teoria è sempre possibile reperire ottima mandopera, anche all'estero, se si vuole, e sempre a bassi costi)...
ma se arrivano a cercare il massimo risparmio anche su quelli... |(
L'esempio lampante è Halvarssons che ha spostato la produzione nel far east, mantenendo però il reparto di R/D e sicuramente qualche lavorazione in loco. I prezzi della manodopera scandinava sono troppo alti per mantenere un prezzo competitivo, immagino. È un peccato, ma ciò ci permette di pagare una safety 300 euro invece di 1000 e passa che costerebbe se realizzata da operai da quattro, cinque mila euri al mese.
Ma ciò che viene prodotto dal terzista sono modelli testati, realizzati, eccetera (certi buoni, altri meno) su standard europei, su progetto loro, eccetera.
Ma sapete quanti imprenditori Pakistani mi stanno scrivendo per propormi le loro linee di prodotti?
Se avessi la faccia come il sederino come certi signori, ci metterei 10 minuti a mettere su la linea "Motosicurezza", facendo appiccicare il marchio su tute e guanti fatti e finiti. I produttori pakistani non hanno limiti sul prodotto, ti mandano anche 10 tute, 10 guanti, o 100, o 1000...
E non è colpa mica dei pakistani, poverini, loro hanno una zona - il Sialkot - dove producono pellami da sempre... Il problema è chi spaccia questi prodotti per protettivi, e dei consumatori (mi ci metto pure io, possiedo giubbino e pantaloni pakistani) che non sanno - come non sapevo io.
Il problema è la convinzione che una tuta valga l'altra, e che visto che la moto costa molto se si risparmia sull'abbigliamento tanto meglio.
Poi ti fanno il sito con prezzi di listino da 800 euro, tu la trovi all'outlet a 200 o 300 e pensi magari di aver fatto un affare, quando magari alla partenza la tuta costava 50, 100 dollari. Non hanno nemmeno dei margini così alti, alla fine... sono affari da barboni, gente che si accontenta di prendere 50, 100 euro al massimo per ogni capo venduto, ma anche meno.
Dietro tutto questo non c'è imprenditorialità, non c'è il famoso "made in Italy", non c'è ingegno, non c'è nulla. Solo miseria.
Tutte le aziende cercano di ridurre il più possibile i costi di produzione , c'è chi (pochissimi purtroppo) in maniera lecita ed "etica" (mi piace questo termine... ) sfrutta anche la possibilità di spostare la produzione in Paesi dove la manodopera costa meno e c'è chi, per raggiungere lo stesso fine, ricorre a scorrettezze varie (dal fornire informazioni distorte/omesse fino a compiere reati finanziari).
L'obiettivo comune di tutte le aziende è guadagnare il più possibile aumentando, finchè il mercato glielo consente, i prezzi di vendita. Tralasciando i reati finaziari per i quali la constatazione è demandata a determinati organi, il consumatore deve pretendere dall'azienda trasparenza e corretta informazione. Ci sono diversi decreti legislativi che obbligano le aziende a comunicare vita morte e miracoli dei propri prodotti dalla produzione alla vendita, fino ai materiali utilizzati. Il consumatore deve richiamare la corretta applicazione di queste leggi prima di decidere l'acquisto. Non condanno pertanto gli escamotage LECITI delle aziende ma esigo solo che ad essi sia dato adeguata comunicazione.
E' quindi caldamente consigliato documentarsi bene prima di procedere all'acquisto di un qualsivoglia bene. Molti consumatori, in buona fede, si fidano troppo di chi sta dall'altra parte del bancone ignorando spesso che quest'ultimo tenderà a vendere il bene o il servizio maggiormente opportuno (p.es rimanenza di magazzino) e redditizio.
Tanto per fare un esempio, in banca spesso il miglior servizio è quello non proposto al cliente, il quale se disinformato si vedrà appioppato il classico servizio altamente remunerativo ... per la banca. Il "peggio" è sempre dietro l'angolo quando ci sono interessi economici, sta a noi informarci e ove questo non succeda per colpa del venditore, pretendere la corretta applicazione delle leggi vigenti che tra l'altro sono chiare e fatte bene..
Per fare un esempio che interessa a motosicurezza, guardiamo le etichette all'interno dei prodotti, visitiamo il sito web dell'azienda, leggiamo tutte le pagine della nota informativa, poniamo domande ad eventuali dubbi e sicuramente ridurremmo drasticamente la possibilità di prendere fragature.
ma guardate che poi i terzisti son sempre quelli.
in fiera a Milano ci facevamo certe risate...
la marca italiana con prodotti da 200 euro identici a quelli della marca "italo-sino-pakistana" dello stand accanto....
L'esempio lampante è Halvarssons che ha spostato la produzione nel far east, mantenendo però il reparto di R/D e sicuramente qualche lavorazione in loco. I prezzi della manodopera scandinava sono troppo alti per mantenere un prezzo competitivo, immagino. È un peccato, ma ciò ci permette di pagare una safety 300 euro invece di 1000 e passa che costerebbe se realizzata da operai da quattro, cinque mila euri al mese.
In questo caso la Halvarssons ha ridotto i costi di produzione non a discapito della sicurezza (l'omologazione è sempre quella) e ha anche tenuto bassi i costi all'utente finale. Perciò comunque plauso alla correttezza.
Molti altri brand "fashion" invece riducono i costi di produzione, progettazione, design e di contro aumentano i prezzi.
Il risultato:
Halvarssons Safety Liv 2 + sopragiacca circa 400 euro (a volte anche meno)
Giubotto alla moda di questo o quel produttore strafico (nessun tipo di protezione o omologazione) minimo 500 euro
Mentre attraversavo la strada, ieri - classica 3+3 corsie americana in cui ce ne entrerebbero 8 delle nostre (sono negli States da qualche giorno) - tra le paciose SUV e i paciosi Pick-up a 60 Mph, vedo una piccola mosca... ehm... un motociclista su CBR1000 rosso fuoco sfrecciare a velocita' estremamnete sostenuta (un razzo) in pantaloni corti, maglietta senza maniche (spalle scoperte; come si chiamano? - qui le chiamano le wife-beaters a voler sottolineare la scarsa eleganza e raffinatezza del tipico possessore ( !!) - ) gonfiata a vela, occhiali da sole e... SENZA CASCO.
Sia chiaro, non intendo assolutamente trarre conclusioni che coinvolgano una nazione intera (US bene, US male, ecc). Personalmente amo gli Stati Uniti e sono persino contro gli obblighi di legge nel settore protezione personale.
Semplicemente, dopo anni di abitudine "paesaggistica" al casco, amore personale per la sicurezza ed un anno ormai di cura-motosicurezza , vedere una scena simile mi ha lasciato incredulo. Certamente gli spazi, il traffico e gli ostacoli, nel caso specifico, sono enormemente piu' favorevoli rispetto ad una strada EU/Italiana; ma diamine, senza casco e con occhiale da sole in stile Tom Cruise/Top Gun... mi e' sembrato irreale. D'altro canto, data la velocita' del matto e l'intransigenza della polizia locale, posso supporre che il tizio fosse in cerca di guai. Mi auguro li abbia trovati, per il bene comune.
ma sai che in alcuni Stati degli USA il casco credo/temo non sia nemmeno obbligatorio? sembra una ca***ta, ma in quegli stessi Stati in cui il casco non è obbligatorio, per la guida della moto sono obbligatori gli occhiali!!! visto che sei lì, prova a chiedere conferma agli indigeni...
PS ti invidio un casino!
...non lo fermeranno certo per il casco quanto per la velocità, sulla libertà gli Americani sono intransigenti, interpretano alla lettera il concetto che la libertà di un individuo finisce dove comincia la libertà dell'altro... sei libero di non equipaggiarti tanto se cadi e non hai l'assicurazione sanitaria ti lasciano li... mentre gli occhiali se sono obbligatori lo sono per una questione di protezione del prossimo, se vedi e nulla ti può entrare negli occhi sei più sicuro per gli altri, se non metti il casco sono solo ca**i tuoi... (mentalità USA)
E' esattamente come dici, ed e' il motivo per cui in molti stati non vi sono obblighi sulla protezione personale. Sostanzialmente concordo in modo profondo con il principio.
Non e' vero che in caso di incidente ti lasciano li'. E' un luogo comune italiano un po' "anti-americano". L'obbligo di cura e di soccorso sono ovviamente primari come in ogni nazione occidentale, e il personale medico DEVE operare per salvarti la vita.
A seconoda dei casi, degli stati, e di altri parametri, ti ritroverai, in assenza di assicurazione, coperto di debiti; ma questa e' cosa che, pur brutta che voglia apparire, differisce molto dal "ti lasciano li'".
Ad ogni modo sono in FL (ancora per qualche ora) e non ho idea se qui il casco sia obbligatorio. Chiedero'.
il mio "ti lasciano li" era goliardico.... so bene che ti soccorrono come in tutti i paesi civili, diciamo che ti indebiti a vita, come dici bene tu... ma d'altronde se sei vivo stica*** dei debiti
quello che invece è realistico è che comunque se non usi dpi non gravi sul bilancio pubblico perchè tanto, debiti o assicurazione, paghi tu...
poi, per ipotesi, ci saranno sicuramente assicurazioni sanitarie che non ti ripagano le spese mediche o te ne pagano solo una percentuale se nell'incidente si appura che non indossavi il casco o altre protezioni...
Beato te, ti starai divertendo (p.s. io domenica parto per Stoccolma per lavoro... spero di aver tempo per una visitina in qualche negozio Jofama )
Infatti! A conti fatti non e' un vantaggio da poco per evitare sprechi, ma certo capisco che l'argomento sia molto controverso, giustamente.
Beato te, ti starai divertendo (p.s. io domenica parto per Stoccolma per lavoro... spero di aver tempo per una visitina in qualche negozio Jofama )
Beh, tra qualche ora ho l'aereo di ritorno, ma ci siamo divertiti senza dubbio
Si, se puoi fai un salto da Jofama, piu' che altro per provare di persona le taglie! Ottima occasione!
Ed ecco la risposta: la legge consente di guidare senza casco se i seguenti requisiti sono soddisfatti:
1. Aver compiuto 21 anni di eta'
2. Disporre di assicurazione che copra i costi medici del motociclista fino a $ 10.000 .
Per quanto mi riguarda, un esempio di assoluta intelligenza ed eleganza normativa, e di rispetto per il cittadino. Personalmente ammiro in modo assoluto le istituzioni che non assurgono al ruolo di guida etica o morale del cittadino. Una legge simile semplicemente dice: fai quel che vuoi purche' tu non divenga fonte di problemi economici per il prossimo.
Tra l'altro, importantissimo, un'assicurazione medica cosi' specifica (mi e' stato detto che ne esistono tre o quattro soltanto, in Florida) suppongo non costi poco. Comprare un casco diventa d'un tratto oggettivamente, concretamente conveniente.
Accetto ogni critica alla mia opinione, naturalmente, e rispetto quelle da essa diverse. Detto questo, ritengo un approccio simile del tutto impeccabile sotto ogni punto di vista. Bravi. Se solo prendessimo esempio.
Ne parlavamo altrove, e se non sbaglio il nostro Miguel74 proponeva proprio qualcosa di simile: anche io immagino un mondo in cui vestendo certificato secondo le normative in vigore le assicurazioni costino un terzo. Non sarebbe bello?
Vado a dormire, e continuo a sognare...
Edit:
Aggiungo, con un sospiro, che dopo aver chiesto ho anche fatto qualche ricerca on-line. Questo sito conferma quanto vi dicevo.
http://www.abateflorida.com/helmet-law-faq.php
Quel che noto, con un pizzico di commozione (per dire), e' che si tratta della home page di una delle numerosissime (spesso ridicole, spesso mirabili) associazioni di cittadini che si trovano negli States. Questa in particolare si chiama ABATE - "A Brotherhood Against Totalitarian Enactments"- Fratellanza Control la Legiferazione Totalitaria, o anche (acronimo dal doppio significato) "American Bikers Aimed Towards Education" - Motociclisti Americani Per La Conoscenza/Istruzione/Educazione.
Quando l'ho letto, come spesso mi accade, ho provato un piccolo magone per quel che significa, per le implicazioni culturali che una cosa simile ha. Mi fa pensare, mi piace pensare, che questo significhi che culturalmente non si confonde la "legalita'" con la "giustizia", che i cittadini spontaneamente vigilino sull'operato del Governo in modo itelligente e costruttivo, e che ritengano "totalitario" (forse un aggettivo eccessivo, d'accordo) imporre il casco quando cio' non abbia implicazioni per terzi.
Io condivido in modo profondo. Altri saranno in disaccordo. Ma senza dubbio e' interessante, no?
comunque sul tinga trovai una cosa tipo jfpelle e tschul con giacche identiche,
E il tizio di jfpelle negava. Tra l'altro errano pure modificate con qualche programma e pure male (e bastava vede le propiretà della foto per vedere il programma...)
E questa diatriba Berik - Suomy??
http://www.berik.it/lettera.htm
Le maggiori case produttrici si riempiono la bocca di belle parole dicendo che non omologano perchè il capo omologato non è comodo e loro invece puntano su ergonomia e design e poi si scopre che il design se lo copiano l'un l'altra o addirittura lo copiano dai loro fornitori pakistani... che poi tra l'altro detteranno anche gli standard ergonomici quindi...
più andiamo in profondità e più si scopre quanta scarsa coscienza e quanta pochezza etica circolano nell'ambito di prodotti velatamente dichiarati protettivi... che schifo |(
L'avevo postata a suo tempo su di un altro forum... ... Senza parole...
praticamente andando solo leggermente più a fondo della facciata pubblicitaria si scopre che un prodotto che viene venduto a cifre dai 400 euro in su al produttore ne costerà si e no una ventina perchè non lo disegna, non lo produce, non ne cura nessun aspetto se non quello commerciale e per di più è realizzato in maniera scadente e con materiali scadenti... schiiiiiffffffff
Ho appena preso la giacca incriminata!!! Si. E' proprio cosi'.
Personalmente me ne infischio se è marchiata Berik, Suomy, Pincopallo o Pallino.
Il fatto è che nel mercato, cosi' come è oggi in Italia, non è possibile acquistare prodotti sicuri ed omologati. Basta vedere la tuta professionale divisibile Laguna Seca quasi omologata per portare il motorino in città.
A questo punto o ti compri su internet una cosa mai vista proveniente da un altro paese che probabilmente dovrai rimandare indietro due o tre volte in quanto non della tua misura, o aspetti giorni migliori e nel frattempo ti informi un poco e prendi quello che credi il meno piggio, in mancanza di certezze (leggi omologazioni serie).
Nel caso della giacca Suomy, non è assolutamente vero, come dice Mago, che sia realizzata in maniera scadente e con materiali scadenti... prima di dire qualche cosa bisognerebbe almeno vedere coi i propri occhi per poi esporre la propria opinione.
Purtroppo questa, devo dire che è una lacuna che ritrovo molto spesso negli interventi su questo sito. Non basta, a parer mio, dire che se un prodotto non è omologato è una patacca o dire che sono meglio i Jeans Draggin omologati livello 1 che una tuta Dainese.
Bisognerebbe invece cercar di conoscere il vero perchè Dainese o chi per essa non omologa le sue tute mentre un semplice Jeans viene omologato.
Con le frasi che scrivo ora chiudo la parentesi OT nell'OT, se si vorrà continuare si apra altra discussione.
L'abbigliamento certificato serio è reperibile, seppur limitatamente a poche marche, anche in Italia. E gli acquisti all'estero non implicano sbaglio taglia se uno sa usare il metro.
Il fatto che la stragrande maggioranza dell'abbigliamento non sia in grado di passare i test della certificazione non lo diciamo noi ma dati da noi consultati e per questo non serve visionare tutto l'abbigliamento.
Il fatto che le marche non omologhino è dato dalla ->non richiesta<- ("non è certificato? non lo compro") e dal voler tener alti i margini di guadagno. Volendo esiste poi abbigliamento non certificato ma comunque di qualità e con capacità protettive, ma in questa categoria di certo non ci stanno le giacche prodotte da terzisti in Asia, ma piuttosto piccole aziende italiane o alcuni modelli dei grandi marchi.
Questo in modo semplificato.
Buona domenica
Un paio di settimane fa, è morta un'anziana ad un trafficato incrocio che la signora si apprestava ad attraversare a piedi.
Da tempo l'incrocio non aveva piu' il semaforo pedonale e credendo di avere il via libera, l'anziana ha attraversato ed un camion l'ha presa piena.
http://lanazione.ilsole24ore.com/lucca/cronaca/2010/05/25/336341-semafor...
Oggi son passato per l'incrocio ed ... opla', un nuovo fiammante semaforo ultimo modello, che per la fretta di metterlo ancora non l'hanno pitturato.
Naturalmente fra tre o quattro anni il semaforo si rompirà, e per rimetterlo bisognerà aspettare un'altro morto.
Non mi riferivo a quella giacca sul fattore qualità il termine schif era riferito ad altri prodotti che mi sono capitati tra le mani, l'esempio di quella giacca era riferito alla diatriba tra due designer in cui l'uno accusava l'altro di aver copiato e l'altro rispondeva il fornitore è lo stesso quindi anche il disegno...
Da tempo l'incrocio non aveva piu' il semaforo pedonale e credendo di avere il via libera, l'anziana ha attraversato ed un camion l'ha presa piena.
http://lanazione.ilsole24ore.com/lucca/cronaca/2010/05/25/336341-semafor...
Oggi son passato per l'incrocio ed ... opla', un nuovo fiammante semaforo ultimo modello, che per la fretta di metterlo ancora non l'hanno pitturato.
Naturalmente fra tre o quattro anni il semaforo si rompirà, e per rimetterlo bisognerà aspettare un'altro morto.
che notizie tristi....
Ed ecco la risposta: la legge consente di guidare senza casco se i seguenti requisiti sono soddisfatti:
1. Aver compiuto 21 anni di eta'
2. Disporre di assicurazione che copra i costi medici del motociclista fino a $ 10.000 .
Per quanto mi riguarda, un esempio di assoluta intelligenza ed eleganza normativa, e di rispetto per il cittadino. Personalmente ammiro in modo assoluto le istituzioni che non assurgono al ruolo di guida etica o morale del cittadino. Una legge simile semplicemente dice: fai quel che vuoi purche' tu non divenga fonte di problemi economici per il prossimo.
Tra l'altro, importantissimo, un'assicurazione medica cosi' specifica (mi e' stato detto che ne esistono tre o quattro soltanto, in Florida) suppongo non costi poco. Comprare un casco diventa d'un tratto oggettivamente, concretamente conveniente.
Accetto ogni critica alla mia opinione, naturalmente, e rispetto quelle da essa diverse. Detto questo, ritengo un approccio simile del tutto impeccabile sotto ogni punto di vista. Bravi. Se solo prendessimo esempio.
Ne parlavamo altrove, e se non sbaglio il nostro Miguel74 proponeva proprio qualcosa di simile: anche io immagino un mondo in cui vestendo certificato secondo le normative in vigore le assicurazioni costino un terzo. Non sarebbe bello?
Vado a dormire, e continuo a sognare...
Edit:
Aggiungo, con un sospiro, che dopo aver chiesto ho anche fatto qualche ricerca on-line. Questo sito conferma quanto vi dicevo.
http://www.abateflorida.com/helmet-law-faq.php
Quel che noto, con un pizzico di commozione (per dire), e' che si tratta della home page di una delle numerosissime (spesso ridicole, spesso mirabili) associazioni di cittadini che si trovano negli States. Questa in particolare si chiama ABATE - "A Brotherhood Against Totalitarian Enactments"- Fratellanza Control la Legiferazione Totalitaria, o anche (acronimo dal doppio significato) "American Bikers Aimed Towards Education" - Motociclisti Americani Per La Conoscenza/Istruzione/Educazione.
Quando l'ho letto, come spesso mi accade, ho provato un piccolo magone per quel che significa, per le implicazioni culturali che una cosa simile ha. Mi fa pensare, mi piace pensare, che questo significhi che culturalmente non si confonde la "legalita'" con la "giustizia", che i cittadini spontaneamente vigilino sull'operato del Governo in modo itelligente e costruttivo, e che ritengano "totalitario" (forse un aggettivo eccessivo, d'accordo) imporre il casco quando cio' non abbia implicazioni per terzi.
Io condivido in modo profondo. Altri saranno in disaccordo. Ma senza dubbio e' interessante, no?
è senza dubbio tutto molto interessante e la tua opinione espressa con molta "misura"
io semplicemente penso che chi governa si sia assunto l'obbligo (onore e onere) di definire delle regole e, al di là, giustamente, dei facili moralismi, credo sia anche importante che i politici decidano per gli altri (cittadini "comuni"?) col fine - anche - di proteggerli dalle conseguenze (talvolta ignote) delle proprie scelte.
un conto è viaggiare in moto senza casco, godendosi l'aria e il senso di libertà (prospettiva molto parziale); un conto stare in un letto d'ospedale semidistrutti e sfigurati, magari invalidi a vita, per una caduta e un conseguente trauma... cambiato lo scenario, cambiano le prospettive, e si sa che "del senno di poi..."...
forse ho un'idea un po' "paternalistica" del Governo (mi è piaciuto il libro "Nudge") ma mi dispiace pensare a un """"padre"""" che mi lascia la libertà di seguire un comportamento pur sapendo molto bene quanto male potrei farmi... preferisco una minima riduzione della mia libertà, se questa è fatta a fin di bene...
con questo non voglio generalizzare, ma limitatamente al casco, preferisco l'obbligo
se invece l'assicurazione costosa è un modo "furbo" di suggerire l'uso del casco, ok, resta il problema che sul sito che segnali pare di capire che la polizia ti ferma solo se sembri troppo giovane, il che significa che, in teoria, uno può viaggiare senza casco e senza assicurazione... non sono molto ottimista sulla natura umana, temo che di (pseudo)furbi ce ne sarebbero tanti...
io semplicemente penso che chi governa si sia assunto l'obbligo (onore e onere) di definire delle regole e, al di là, giustamente, dei facili moralismi, credo sia anche importante che i politici decidano per gli altri (cittadini "comuni"?) col fine - anche - di proteggerli dalle conseguenze (talvolta ignote) delle proprie scelte.
un conto è viaggiare in moto senza casco, godendosi l'aria e il senso di libertà (prospettiva molto parziale); un conto stare in un letto d'ospedale semidistrutti e sfigurati, magari invalidi a vita, per una caduta e un conseguente trauma... cambiato lo scenario, cambiano le prospettive, e si sa che "del senno di poi..."...
forse ho un'idea un po' "paternalistica" del Governo (mi è piaciuto il libro "Nudge") ma mi dispiace pensare a un """"padre""""
che mi lascia la libertà di seguire un comportamento pur sapendo molto bene quanto male potrei farmi... preferisco una minima riduzione della mia libertà, se questa è fatta a fin di bene...
Guarda, io ho un profondo rispetto - senza alcuna condiscendenza - di questa opinione, e ne capisco profondamente il senso. Come non condividere il desiderio di proteggere ed aiutare, soprattutto chi magari e' piu' incoscente? So bene che l'intento e' questo, e quindi, oltre al rispetto, ho anche una forma di ammirazione "etica" nei confronti di tutto cio'. Senza voler fare il "vecchio saggio", anni or sono anche io la vedevo cosi'.
E, si', credo proprio che tu abbia una visione "paternalistica" delle istituzioni; ma non in senso spegiativo - anzi -; in senso etimologico: tu vedi nelle istituzioni una figura con funzioni "paterne", e, di conseguenza, coerentemente, credi debbano imporre un obbligo a fin di bene. E' del tutto comprensibile.
Ma personalmente credo ci sia un errore, tuttavia, filosofico.
In generale, credo che un buon padre non debba imporre regole se non in rari casi, quando ha la ragionevole certezza che il figlio e' poco capace di intendere e di volere. Negli altri casi, credo sia molto meglio la spiegazione; anche perche', come si sa, una regola non condivisa verra' infranta comunque, in un modo o nell'altro, creando anche la dinamica della menzogna e del sotterugio.
Se questo e' vero per un padre, credo proprio che assegnare questa funzione a delle istituzioni, pur volendole vedere come figure guida, paterne, sarebbe un grosso grosso errore.
Ma in realta' il problema e' persino oltre. Io non amo vedere le istituzioni come figure paterne. Credo debbano - ed in effetti in teoria dovrebbero, anche da un punto di vista di filosofia politica democratica - essere un mero, semplice servizio al cittadino. Assegnar loro un ruolo diverso e' molto pericoloso, per il cittadino, perche' significa rinunciare alla fondamentale liberta' umana di decidere cosa sia il bene e cosa il male, cosa giusto e cosa sbagliato, cosa saggio e cosa non saggio. Le istituzioni dovrebbero prendere atto dell'opinione dei cittadini (maggioritaria, ovviamente ed inevitabilmente) in merito, e usarla di conseguenza. Non dovrebbero imporre dall'esterno cosa sia il male ed il bene.
Questo non significa che le istituzioni debbano disinteressarsi alla sicurezza personale dei cittadini. Significa che non dovrebbero varare leggi, quanto piu' diffondere informazione. Pubblicita' che creino consapevolezza (ne abbiamo menzionate tantissime qui su Motosicurezza), incentivi (vedi il caso della Florida, dove NON hai bisogno di un'assicurazione medica se indossi il casco), finanziamenti per la ricerca che abbia un'utilita' sociale.
Ma, decisamente, non leggi a meno che non si leda la liberta' (o sicurezza, se vuoi) altrui. Perche' le ragioni intime delle nostre scelte, se non ledono gli altri, sono solo nostre, e non c'e' altro essere umano che, non invitato, possa avere voce in capitolo senza che cio' ci faccia violenza in un modo o nell'altro ben piu' profondamente di quanto grande possa essere il bene apparente.
Comprendo che il caso del casco sia forse futile rispetto ad una generalizzazione simile, ma un principio, soprattutto se importante quale l'intima liberta' della persona di agire come crede purche' non arrechi danno ad altri, o come il primato etico del cittadino sulle istituzioni che esso stesso emana, o lo si rispetta sempre e senza eccezioni, o e' come non rispettarlo affatto.
D'altro canto considera che questo aspetto filosofico e' radicato nella Costituzione degli Stati Uniti perche' i cosiddetti "padri fondatori" vollero specificamente cosi', ed e' diffuso anche nella popolazione non "informata" in merito in modo anche quasi inconsapevole o istintivo o semplicistico.
Ma, di nuovo, certo il tema non e' banale; se credo che un'opinione diversa dalla mia sia errata (ovviamente: altrimenti la farei mia ), lo faccio con il rispetto di chi si interroga su cosa sia giusto e non con l'arroganza di chi milita per convincere gli altri.
io alle prossime elezioni voto Taym...
sinceramente sono d'accordo che te, d'altronde qui da noi gli obblighi quali casco o cintura non sono derivanti da un paternalismo statale ma dalla semplice volontà di abbattere la spesa medica che è pubblica contrariamente a quanto accade negli stati uniti dove è demandata alle compagnie assicurative.
D'altronde se lo stato fosse paterno guarderebbe al bene del cittadino e la classe politica sarebbe disposta a privarsi di buona parte degli innumerevoli privilegi come fa un buon padre... ma questo è un altro discorso che esula da suddetto forum.
Intanto, ho apprezzato molto e ho letto con piacere
Sul fatto che i Governi debbano o meno assurgere a guida etica di un Paese, concordo con te che non possa e non debba essere così (senza fare riferimento all’attualità, che offre spettacoli devastanti).
Diverso però secondo me è il discorso per quanto attiene le norme per la salvaguardia della vita delle persone.
Molto spesso mi trovo a ragionare sulla motocicletta equiparandola ad un “macchinario produttivo”, piuttosto pericoloso, da che il pilota diviene l’operatore di una macchina.
So che è poco romantico, ma è molto pragmatico.
Utilizzare un macchinario pericoloso impone l’adozione di determinati accorgimenti tecnici, il cui uso non viene demandato a scelte individuali, ma fatto oggetto di un regime di tipo obbligo/sanzione, come accade nell’ambito delle normative comunitarie sulla salute e sicurezza dei lavoratori.
Non sono un giurista, per cui spero di non utilizzare a sproposito termini che afferiscono a un ambito che non mi è proprio.
Agli operatori viene spiegato ogni rischio specifico dell’attività in cui sono coinvolti, quindi essi non vengono trattati come bambini incapaci di decidere – anzi vige l’obbligo, a carico del datore di lavoro, della formazione e informazione. Ciò però non fa decadere l’obbligo di proteggersi.
Perché?
Forse perché così funziona meglio.
Forse perché così è “a favore di sicurezza”.
Forse perché così si delinea un sistema di protezione che può essere condiviso e allo stesso tempo evolversi col contributo di tutti.
L’analogia non è perfetta, naturalmente – qual è l’analogo del “datore di lavoro”? – ma credo che l’approccio sia condivisibile se si parla di sicurezza in strada.
L’esperienza diffusa, ma anche giornali e tv col loro stillicidio di servizi sugli incidenti, hanno ormai chiarito al di là di ogni dubbio che andare in strada è pericoloso.
Nessuno può dirsi all’oscuro di questo, nella realtà dei fatti.
In un impianto chimico complesso, invece, con centinaia di sostanze diverse da manipolarsi nei dovuti modi, è evidente come la formazione diventi elemento essenziale per la sicurezza.
Laddove invece vi sia un uomo (o donna) adulto che ancora non abbia capito che cadere in moto e battere la testa può essere mortale (l’esito degli impatti sul nostro corpo si apprende forse a partire dai due/tre anni di età?), o andare a velocità folli nei centri abitati può costare la vita di qualche pedone, insomma, saremmo al cospetto di un imbecille, quando non un criminale.
Allo stesso tempo, però, in strada molti ancora trasgrediscono, alcuni – pochi si spera – lo fanno con dolo quasi criminale.
In un contesto di questo tipo credo che la formazione/informazione sia meno “necessaria” – nel senso che dicevo prima - e credo anche che lasciare all’iniziativa personale il proteggersi o meno risulterebbe in un generalizzato lassismo.
Con conseguenze gravi anche su chi, magari, ha adottato tutti i possibili accorgimenti nel perseguire il “neminem laedere”.
Quindi, è vero, lo ammetto, un approccio normativo o “coercitivo” nell’uso dei sistemi di protezione, di fatto, forse attribuisce al singolo una minor capacità di autodeterminazione, forse anche un minor “rispetto” per la sua intelligenza.
Ma centra un pochino meglio il bersaglio di salvaguardare vite umane.
O meglio, centrerebbe meglio il bersaglio, se il regime dei controlli (e delle sanzioni) fosse applicato in maniera rigorosa e questo, alla fine, produrrebbe – dopo un transitorio di tempo più o meno lungo – quell’evoluzione della cultura (e delle persone), per cui, alla fine, le sanzioni non sarebbero più nemmeno necessarie.
Infatti, arriva un’età in cui i bimbi diventano adulti, e i castighi non sono più necessari
Riesumo questo thread perchè mi chiedevo una cosa...in questi giorni ho acquistato una BKS Silverstone usata e quindi prima di farlo mi son trovato a leggermi kilometri di thread qui, sul tinga, ecc... giusto per sapere se la tuta era valida o meno (ma già la conoscevo per "fama" e non mi sbagliavo), quindi per caso m'è capitato sott'occhio il sito della "TEKNIK" o come si chiama...beh, a parte i prezzi esorbitanti e che già qui era stata menzionata (è la classica pakistanata rimarchiata), si vede come le loro tute siano presentate come prodotte con pellami di spessori incredibili, anche oltre 3mm.
Visto che la cosa è palesemente falsa, non sarebbe pubblicità ingannevole ? Non rischiano qualche querela da chi se le compra e poi scopre l'inghippo ?
Può essere che in qualche cmq. della tuta ci sia tripla pelle,quindi E' 3 mm.
Stà tecnic mi mancava,ho guardato il sito e mi sono cascati i maroni.......
si, in genere è 3mm si, ma nel punto a doppio o triplo strato.
si chiama marketing ed è l'arte di usare le parole per dare valore aggiunto anche alle cose che in condizioni normali....... bhe, avete capito
inizia la bella stagione e si ricominciano a vedere cose fuori dal mondo: ieri sera uno in scooter sulla tangenziale di milano a oltre 100 Km/h casco a scodella (con bandiera tipo Generale Lee), piumino fashion e senza guanti
ma la gente dove ha la testa??? Come si fa ad andare su un mezzo a due ruote senza guanti, soprattutto a certe velocità?
Il fatto è che questa tendenza mi sembra in aumento
ma la gente dove ha la testa??? Come si fa ad andare su un mezzo a due ruote senza guanti, soprattutto a certe velocità?
Il fatto è che questa tendenza mi sembra in aumento :~
l'ha fatto per coerenza... avrà pensato "se cado in tangenziale e per puro caso non vengo sminuzzato da una (o più) auto, il mio bellissimo piumino e il mio fanastico casco non mi proteggeranno dall'asfalto, per cui perchè buttare i soldi per i guanti?"
io ieri all'ora di pranzo ho visto un virtuoso in scooter con felpina, casco slacciato, nell'atto sommamente virile di fumarsi una sigaretta!
(mentre guidava, of course
ma la gente dove ha la testa??? Come si fa ad andare su un mezzo a due ruote senza guanti, soprattutto a certe velocità?
Il fatto è che questa tendenza mi sembra in aumento :~
l'ha fatto per coerenza... avrà pensato "se cado in tangenziale e per puro caso non vengo sminuzzato da una (o più) auto, il mio bellissimo piumino e il mio fanastico casco non mi proteggeranno dall'asfalto, per cui perchè buttare i soldi per i guanti?"
io ieri all'ora di pranzo ho visto un virtuoso in scooter con felpina, casco slacciato, nell'atto sommamente virile di fumarsi una sigaretta!
(mentre guidava, of course :)
Mah, io non ci vedo niente di "strano" è la normalità.
Prima ho visto uno tutto sportiveggiante con una bellissima bonneville, con pantaloni di tela e giubbino da barca farsi le sue belle pieghe e stava andando... in un percorso coi birilli dove una ragazza evidentemente si esercitava per la patente...
Una delle ultime volte che stavo andando in città (l'ultima a momenti mi ammazzano), ho visto la classica tipetta, stivaloni da mistress, minigonna, e cellulare infilato nel casco. Guidava da decerebrata.
Ragazzi, è la norma che la gente vada un po' a cavolo... (cmq la mattina ogni tanto rischio di finire nella macchina davanti... son distratto!)
più che altro mi chiedo come faccia a non aver ancora chiuso quella teknik: prezzi esagerati e prodotti pure brutti... non penso siano stati molti quelli che hanno comprato.
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