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Intemot Colonia, notizie sull'abbigliamento
In linea generale, per quanto riguarda l'abbigliamento, l'Intermot di Colonia è stato positivo. Ci sono infatti delle marche italiane che hanno presentato dei capi certificati, sicuramente per venire incontro all'accresciuta consapevolezza dei motociclisti europei e alle esigenze delle forze dell'ordine e delle aziende con flotte motociclistiche. Ci sono altre novità particolari degne di nota, nonché le inevitabili note di demerito per alcune aziende.
GIMOTO: come da noi annunciato in anteprima undici mesi fa, la storica ditta italiana nota specialmente per il su misura ha presentato una tuta certificata EN 13595 livello 2. La tuta, il cui nome commerciale è "WAS" (World Approved Suit) è una tuta intera in pelle (1.2 - 1.3 mm) pronto gara, di grande qualità costruttiva e ovviamente Made in Italy, come italiane sono le protezione di marca Betac in essa contenute. Il costo della tuta è di circa 1200 euro, sia per la versione "di serie" che per quella su misura.
È in progetto anche una versione da turismo divisibile, pensata anche per partecipare agli appalti pubblici europei delle forze dell'ordine. Per ragioni commerciali la tuta viene proposta con delle "coperture in plastica" su gomiti, spalle e ginocchia. In caso qualcuno dovesse comprare una di queste tute io personalmente consiglio di ordinarla esplicitamente senza. Secondo me fanno più male che bene in caso di caduta.
in foto Daniele Mazzola di Gimoto con la sua "creatura"
CLOVER: ditta italiana, nota principalmente per abbigliamento in pelle. Ha realizzato una giacca in tessuto di nome "Tekno" certificata EN 13595 livello 2. I tessuti utilizzati esternamente sono tre e precisamente "DHP 700" , "IRON 1000", "Ballistic". Tutti e tre ovviamente sono poliammidi sintetiche simili al nylon. La giacca viene messa in commercio a circa 700 euro senza il paraschiena (anche se vi è la predisposizione). È dotata di membrana impermeabile rimovibile e di prese d'aria. Tuttavia in Italia sarà probabilmente una "tre stagioni". Presenta una regolazione micrometrica del collo, da effettuare tramite una scomoda chiave inglese, una sola volta.
A mio avviso ci sono, benché sia un segnale importante per il mercato, due piccoli appunti da fare. Innanzitutto è stata presentata come la prima giacca al mondo certificata CE EN 13595 livello 2 a tre strati. Probabilmente sarà pure la prima "tre strati" certificata, ma il consumatore medio intende la notizia come se fosse la prima certificata in assoluto. Cosa assolutamente non vera. Ma questi sono dettagli "di marketing". Cosa un po' più grave è il fatto che, per scelta probabilmente commerciale, non è dotata di bretelle inguinali (come le altre due giacche in tessuto certificate, la Scott leathers Road Airflow e le giacche Halvarssons della linea Safety) utili a prevenire spostamenti della giacca in caso di lunga scivolata. Al posto delle bretelle, come escamotage, è stata messa una cerniera che in teoria (mai avverrà a mio avviso!) dovrebbe essere unita con un pantalone certificato. Ne parlerà esplicitamente di questo il libretto informativo? In ogni caso la giacca l'abbiamo provata (ahimè non in moto) e risulta a primo impatto ben fatta ed ergonomica. La giacca è made in Romania.
SPOTLITE: produttore pakistano che da circa sei anni produce un completo in tessuto (giacca e pantaloni) certificato EN 13595 livello 1. È il completo usato in UK dai portapizza. Attualmente viene venduto con quattro marchi diversi (Es.: Maxxis, Fowlers of Bristol) ed è completo di bande catarifrangenti. È costituito da vari strati di nylon di diverso Denier. Non si può comprare singolarmente ma solo ordinare in molte unità.
JOFAMA: ho avuto modo di parlare con Peter Eriksson. Mi ha assicurato che la qualità e la sicurezza degli Halvarssons Safety Grip è rimasta immutata nel tempo e che non ci sono assolutamente partite fallate. Il caso dei guanti che si sono aperti è più unico che raro. Secondo indiscrezioni i guanti italiani sarebbero gli unici ad avere avuto problemi in tutta Europa. Le cuciture invece che "sbavano" sono invece da attribuire alla costruzione del guanto (cuciture singole in parallelo, interno indipendente in HI-ART) e non pregiudicano in alcun modo la sicurezza. Se è così è una ottima notizia. Vedremo cosa ci porterà il futuro.
Peter Eriksson, AD Jofama
BERING: Hanno presentato un airbag ad attivazione elettronica. I sensori si montano su più punti della moto e sono in grado di rilevare quando avviene effettivamente un incidente e quindi attivano il gongiaggio del cuscino.i attivarsi. Si apre in 0.08 secondi ed è un sistema originale. Tuttavia allo stand non davano nessuna informazione dettagliata ("guardi il sito"). Allo stesso modo non davano informazione sul completo turistico in pelle dichiarato sul loro sito come "primo e unico certificato CE".
MADIF/BERIK/ARLEN NESS: i rivenditori italiani di tale marchi hanno ricevuto tempo fa una comunicazione indicante tutta la loro linea come certificata. In fiera tale informazione è stata confermata. La prima certificazione dovrebbe risalire allo stesso periodo della certificazione riguardante la Dainese Laguna Seca (maggio 2009) e come essa è fatta da Ricotest e le tute sono mancanti di protezioni ai fianchi. Tuttavia ad Ottobre (dopo le nostre segnalazioni riguardanti la tuta Dainese) Ricotest avrebbe "declassato" tale certificazione come destinata a non professionisti. L'azienda di Honk Kong a cui appartengono tali marchi non avrebbe accettato tale "de-classificazione". La linea attuale è in fase di certificazione e non dovrebbero esserci altri problemi, ovvero dovrebbero essere presenti protezioni ai fianchi. Analizzando un certificato fornitoci abbiamo notato come esso sia poco descrittivo (rispetto a quello Dainese) e inoltre riguardante una sola e unica combinazione di colore. Possibile che ogni singolo capo in pelle abbia varie varianti di certificazione a seconda dei colori? Ci pare molto strano. Attendiamo in ogni caso nuove notizie dalla azienda e speriamo questa volta di positive.
MARCHE VARIE DI CASCHI: fingendoci interessati all'ordine di molti caschi siamo entrati nelle aree private di produttori cinesi e taiwanesi di caschi. Salvo una unica eccezione abbiamo trovato caschi di dubbia omologazione, nonché prototipi di caschi jet riportanti la scritta "Italian made" su un casco made in Asia. Inoltre dei rappresentati di ditte nostrane ci hanno ammesso che è consuetudine affidarsi a terzisti asiatici per la produzione. In questa ottica ci pare di ancora maggior rilevanza il ranking SHARP che ci permette, senza discriminazioni geografiche, di marchio o di prezzo, di capire quale siano i caschi effettivamente e realmente più sicuri. A nostro avviso tale ranking è allo stato attuale l'unica vera comparazione in termini di sicurezza.
Prossimamente parleremo di una protezione per il collo molto interessante di marca Moveo che abbiamo visto e toccato con mano, e ovviamente vi terremo aggiornati su eventuali novità riguardanti le altre aziende. Inoltre al più presto aggiorneremo l'elenco abbigliamento omologato.
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Commenti
28 comments postedottimo ed abbondante!
Si riesce a sapere qualcosa di più sull'abbigliamento da portapizza?
Dicendo che si deve ordinare molto spero che ti riferisci al produttore,ma i rivenditori inglesi non vendono anche singolarmente?
n.b. ho una pizzeria d'asporto
il tizio di jofama ha detto che è un caso "italiano".
Peccato che i primi guanti di taym siano stati acquistati in norvegia -.-
F
sarà l'aria italiana...
nel senso che le segnalazioni provengono solo dall'italia.
cosa che o è una singolare manifestazione statistica o è che noi siamo più sensibili o vedete voi.
in ogni caso il comportamento dell'azienda mi è sembrato abbastanza corretto, o sbaglio?
Trovo estremamente positivi tutti i movimenti verso l'omologazione... vedremo se l'immissione sul mercato di tutti questi prodotti genererà una sana concorrenza e una positiva corsa verso migliori omologazioni...
... strana l' omologazione di Green Star fatta da Rico nello stesso periodo in cui è stata certificata la Laguna seca di Dainese, entrambe senza protezioni sui fianchi... che sia stata un' altra "svista" da parte di Rico o "par condicio"?
Per omologare i loro capi sia Clover che Gimoto si sono rivolti ad un ente italiano diverso da Rico....
Comunque non crederò mai che la conceria di Green Star riesca a produrre un pellame secondo gli standard europei e tantomeno che abbia certificato tutta la sua produzione (a che livello?) in pelle come dichiarato da Motorquality ( http://www.moto.it/accessori/motorquality-distribuira-in-italia-storico-...)... e vabbè sarò prevenuto ma di un' azienda di Hong Kong che fa solo "terra bruciata" attorno a sè proprio non mi fido
salve,
vorrei dire che la citazione riguardo alla tuta gimoto:" Per ragioni commerciali la tuta viene proposta con delle "coperture in plastica" su gomiti, spalle e ginocchia. In caso qualcuno dovesse comprare una di queste tute io personalmente consiglio di ordinarla esplicitamente senza. Secondo me fanno più male che bene in caso di caduta."
nn è precisa in quanto,come è stato testato piu' volte,
i gusci esterni in titanio o altro,posti su spalle gomiti ginocchia,
non hanno funzione protettiva,ok,ma facilitano l'assorbimento dell'urto,
favorendo lo scivolamento del pilota e una minor resistenza di attrito
dissipando in modo mogliore l'energia,
nn provocano alcun "male" in quanto sono di materiale morbido,
e proteggono la cucitura del capo posta sulla spalla,
non sono poste a soli fini commerciali.
Grazie
"nn provocano alcun "male" in quanto sono di materiale morbido,
e proteggono la cucitura del capo posta sulla spalla,
non sono poste a soli fini commerciali."
In alcune tute dopo una scivolata si può vedere che queste placche semirigide hanno notevoli segni di abrasione e viene da pensare che abbiano svolto un compito di proteggere la cucitura della spalla... però sono molto sporgenti e per forza di cose vengono abrase, se non ci fossero l' abrasione in zona spalla sarebbe distribuita in una superfice maggiore. Le cuciture sulle spalle si possono fare ribattute che in questo modo non sporgono e resistono molto bene.
La Spidi per fare un esempio non usa queste placchette e preferisce un taglio spalla tipo raglan che fascia molto bene la spalla esponendo le cuciture in zone a minor rischio di abrasione, è una loro scelta in controtendenza ma che a me personalmente piace molto.
Ocio che queste placchette in "titanio" (solo alcune Dainese usano titanio vero mentre le altre sono tutte in vero alluminio con "finitura" titanio....) quando grattano sull' asfalto possono diventare pericolose perchè escono dalla sede in plastica su cui sono coiniettate e si affilano ben bene.....se proprio devono esserci è meglio siano in plastica morbida e prive di inserti metallici
Potrei anche aggiungere che i metalli sottoposti ad attrito tendono a sviluppare calore...poi non so quanto aggiunga in rischio di lesioni.
la spidi usa un tipo di "taglio" con maniche alla raglan ,quindi semnza cuciture su centro spalla,
se hai fatto caso su alcuni modelli indossati anche dai piloti moto gp è presente un inserto in sola plastica sulla spalla.
Le placchette in titanio o altro non importa,non devono fuoriuscire dalla loro sede durante la scivolata,ma purtroppo ci sono molte aziende(cinesi ) maggior parte che producono protezioni scadenti,io ho visionato proprio quelle protezioni,riferendo all'azienda del difetto,ovvero che si sarebbero staccate durante la scivolata,penso non mi abbiano ascoltato in quanto tali protezioni vengono utilizzate da varie aziende compreso una italiana di cui non faccio il nome.
Il titanio magnesio o simil viene applicato perchè rispetto a quelle in plkastica ha un minor attrito infatti lo scopo è quello,favorire lo scivolamento al contrario della sola plastica che provoca piu' resistenza.
Il titanio e altre castronerie in altro modo definite sono nate in usa per fare le scintille in piega. Ovvero per fare i "fighi".
Sono essenzialmente degli specchietti per le allodole che possono, oltre -a mio parere- provocare lesioni, tagliare la pelle e diminuire la sua resistenza.
Non servono assolutamente ad attribuire urti e, in presenza di pelle di qualità e resistente, sono perfettamente inutili. Escludendo i fini commerciali.
Siccome questa tuta gimoto è di qualità consiglio nuovamente a chi volesse acquistarla di non montare tali "cose". Che per altro, a mio avviso, sono l'unica cosa non italiana montata su quella tuta.
Per il resto, ginox rulez
quelle per fare scintille veramente sono posizionate negli slider,hanno delle viti immerse nella plastica che consumandosi con lo sfregamento del ginocchio sull'asfalto,provocano scintille...ma quello è tutto un'altro discorso!
punto 1
se le protezioni esterne sono di qualita' e ben reaizzate,non tagliano assolutamente le pelle e diminuiscono la resistenza,
sarebbe un controsenso applicare una cosa del genere,
ma soprattutto chi ha detto che attutiscono gli urti,quello è il compito delle protezioni omologate interne,quelle esterne favoriscono lo Scivolamento del pilota,meno attrito,maggior dissipazione della forza d'urto,e proteggono la cucitura spalla,gomito e ginocchio ovvero i punti che durante la clasica scivolata sono piu a contatto con l'asfalto.
Certamente se l'azienda usa un filato scadente,pellami scadenti,a ben poco serve la protezione esterna!!!
punto 2
che siano di titanio magnesio alluminio ,li cambia solo il fattore di scivolamento,un materiale rispetto ad un altro fa piu' o meno attrito,
che quelle di gimoto siano o meno italiane non lo so
poi sta al gusto del cliente scegliere i gusci esterni o no,la tuta se è buona regge anche senza,
nella azienda con la quale collaboro ho visto scivolate a 200 km/h prima che venissero utilizzate le prot.esterne e la spalla ha retto benissimo,
ma ho anche visto che le tute con le placche esterne dai noi prodotte dopo una rovinosa scivolata hanno svolto egregiamente il loro compito ovvero si sono abrase senza provocare danni al pilota e mantenedo integre le cuciture.
Anzi,è bastato sostituire la placca e la tuta era come prima.
Un'altra cosa,molti clienti portano le tute di altre aziende ad applicare i gusci esterni...moda o no...si vede che danno piu un senso di sicurezza.
Siccome collabori con una azienda cortesemente entra nel forum e presentati esplicitando. Sennò parliamo di aria fritta.
Quando il pellame e le cuciture sono fatte bene le protezioni esterne sono assolutamente inutili e fanno solo danni. Essendo rigide quelle di metallo tagliano la pelle e possono deformarsi chissà come. Quando sono in plastica, gomma o altra roba sintetica diminuiscono la resistenza comunque (in qualche modo vanno cucite/attaccate o no?), forniscono punti di appiglio e si comportano come ginox ha detto sopra.
Certo che è un controsenso applicare qualcosa del genere, infatti lo si fa per fini commerciali!
Quando io ho una buona pelle, doppio strato, con cuciture nascoste....ma perché ci devo appiccicare altre cose strane?
Poi se parliamo delle scivolate a 350 km/h che le aziende vedono sui propri piloti e i famosi "vent'anni di esperienza" di qualcuno si va oltre l'umana descrizione e costatazione nonché parlare scientifico o quantomeno logico e dimostrabile.
Forse non hai letto bene la mia spiegazione,riguardo la funzione dei gusci esterni,
ognuno è libero di pensarla come vuole,
dico solo che ci sono aziende che studiano su come realizzare le protezioni esterne,
cè una prototipizzazione,un test sui materiali forme modo di applicazione ecc...
parlo di ingegneri e altro...
non penso non considerino i fattori da te elencati,che possono avvenire durante una caduta,
Non sono daccordo sul fatto dei fini commerciali,per tali protezioni,sono studiate e testate anche quelle,
poi se piacciono o meno è soggettiva la cosa.
il fatto che dietro ci siano ingegneri o altro non esclude che l'unico fine sia quello commerciale o di seguire una moda.
comunque questo è uno spazio dove ognuno può esprimere le sue idee
passiamo al forum se vogliamo continuare, qui solo commenti! siamo già ot...
Possiamo sapere con chi abbiamo il piacere?
Sei della Gimoto?
Nel caso sarebbe carino ti qualificassi come tale!
Salve
seguo da vario tempo il vostro forum,
sono un apppassionato motociclista,
sull'abbigliamento ho una certa esperienza,sul riconoscere
i vari difetti e pregi di un capo,le cuciture,pellami,tagli,ecc...
dei capi di molte aziende...
collaborando con un'azienda artigianale italiana.
Soprattutto sull'abbigliamento di pelle.
Non lavoro per gimoto,e la mia non era una critica a loro anzi
realizzano capi molto curati.
Mi piace molto il lavoro che state facendo riguardo alla sicurezza e la qualita' dei capi da moto,
ormai c è il mercato è molto inquinato da capi che non svolgono la loro funzione principale
ovvero proteggere il motociclista.
Ti aspettiamo sul forum, il confronto di idee e esperienze è sempre interessante!
Vorrei rimarcare la Frase che hai usato parlando di "Mercato molto inquinato da capi che non svolgono la loro funzione principale"
e se ce lo confermi tu che sei un addetto ai lavori non possiamo che ringraziarti della tua presenza su questo forum!
questo è un chiaro indice della bontà e della forza comunicativa che questa creatura di Alax & Conny sta acquistando nel mondo delle due ruote!!
Ciao Batty, innanzitutto benvenuto nel forum.
riguardo i protettori in plastica o metallo, personalmente mi lasciano qualche dubbio: per attaccarli non si deve "indebolire" la struttura con delle cuciture? inoltre non capisco come una zona di pochi centimetri quadri possa influire sulla forza di attrito complessiva di un motociclista che scivola sull'asfalto; anche se questi protettori esterni hanno un coefficiente d'attrito minore della pelle, l'area che coprono è veramente piccola in relazione alla superficie della nostra tuta a contatto con l'asfalto.
l'unico motivo per il quale mi sembrerebbe sensato metterli è per avere una maggior resistenza all'abrasione (sempre che non si indebolisca troppo la struttura della tuta) e facilità ed economicità di riparazione.
Saluti
bene, molta carne al fuoco sul fronte certificazioni e omologazioni ma purtroppo c'è sempre qualche ombra... ma sta ricotest?
bene almeno la Jofama conferma la sua versione. anche a me ha risposto che solo l'Italia ha segnalato difetti nei guanti...
Bel report.
Sul Bering non ci sono molti dettagli, almeno vedo delle foto ravvicinate..
non sarebbe male che qulcuno si prendesse la briga di testare in lab. come fatto nella precedente generazione di AirBag (quella a cordicella).
Oltre a quello ci sarebbe tutta una infinita` di domande sul sistema elettronico (batteria/freddo/check-up elettronico) insomma capire a che livello hanno sviluppato il tutto.
Sei il primo che lo vede dal vivo.
oggi leggevo su motociclismo che altri marchi puntano alle omologazioni, sembra che harlen ness proponga qualcosa anche se di livello 1...
hai letto il penultimo punto?? ne parliamo lì!!
si è vero , lo avevo letto ma poi rivedendolo su motociclismo...
Non so se altri l' hanno detto prima di me perchè ho letto solo l' articolo, ma la CLOVER TEKNO ora ha le bretelle inguinari...
http://www.clover.it/backend/prodotti/img_upload/img_1000/110930111620_1...