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Airbag da moto, il nostro punto di vista
Nell'ultimo periodo, forse per cavalcare la moda quel piccolo aumento di consapevolezza dei motociclisti europei, diverse aziende stanno proponendo l'airbag per motociclisti. Ogni produttore indica il proprio airbag come particolarmente innovativo.
L'airbag per motociclisti è presentato come l'ultima frontiera della protezione. In realtà come idea non è particolarmente nuova, sia parlando di airbag "su moto", che "su motociclista". I primi brevetti a noi noti risalgono rispettivamente al 1976 e al 19891.
Al di là delle considerazioni storiche, sul mercato europeo i marchi che propongono airbag da moto sono Bering, Brembo, Dainese, Helite, Ixs, Motoairbag, Spidi.
Sul mercato americano invece ne sono presenti altri, ma la maggior parte di essi sono riconducibili a prodotti cinesi o pakistani di bassa qualità.
Ecco una breve panoramica sulle aziende sopra citate, ricordo però che la certificazione europea (EN 1621-4) ancora non esiste ed è in fase di definizione. La data di uscita della norma ancora non è confermata, tuttavia penso che nel breve termine non si troverà un accordo sulle caratteristiche di sicurezza e affidabilità.
Bering. L'azienda francese in passato si era vantata sul proprio sito di avere un completo (il primo e l'unico a loro dire) certificato EN 13595. Ma nonostante numerose richieste di informazioni, anche in fiera, non ha mai risposto. L'azienda ha presentato all'intermot di Colonia un sistema airbag ad attivazione elettronica senza fili. La centralina, collegata all'airbag, comunicherà con due sensori montati sulla forcella e sul telaio della propria moto. I tempi di apertura se confermati dovrebbero essere sufficienti in ambiente urbano (80 ms), inoltre l'airbag sarà supportato (o viceversa) da un paraschiena certificato. Il prezzo sarà di circa 600 euro. Secondo noi il sistema potrebbe essere valido, ma mancano dei dati per giudicarlo. Inoltre siamo dubbiosi sull'affidabilità reale del sistema elettronico. Purtroppo all'intermot gli addetti della Bering sono stati molto restii dal fornire spiegazioni ("vada a vedere il sito", anche se sul sito non ne parlano affatto).
Brembo. Marchio storico di sistemi frenanti. Probabilmente fiutando il mercato come fertile ed in espansione ha presentato un sistema di airbag, progettato e commercializzato dal gruppo "Cionti". Questo sistema è stato sviluppato in collaborazione della Helite, azienda produttrice di giacche e gilet con airbag equipaggiate con il sistema Hitair (lo stesso usato da Ixs e Spidi) o sue prossime derivazioni; tale sistema copre la schiena e il torace parzialmente, tramite "tubi" gonfiabili. Il sistema Brembo è stato molto pubblicizzato, ma siccome deriva da un sistema quale l'Helite che non regge la simulazione di un impatto contro lo spigolo di un marciapiede (test secondo la EN 1621-2, realizzato da "InSella" Marzo 2009) ci permettiamo di essere un po' prevenuti. Questi dubbi si rafforzano con il fatto che le giacche siano sprovviste di qualsivoglia protezione (gomiti, fianchi, schiena) e siano realizzate in tessuto "Oxford Nylon"; a detta dell'azienda è un materiale addirittura pregiato, a noi risulta semplicemente che esso non sia un tessuto particolarmente tecnico con valori di resistenza all'abrasione probabilmente prossimi a quelli della Cordura 500 D (ossia meno o nell'ordine di mezzo secondo). Il capo nel proprio complesso è secondo noi assolutamente inadeguato al proteggere anche in ambiente urbano, specie a causa del tipo di sistema adottato e della assenza di protezioni "tradizionali" certificate. Inoltre ci è parso che il capo sia stato fatto partendo dalla moda piuttosto che dalla tecnicità, mentre probabilmente il processo corretto dovrebbe essere contrario. Un capo spacciato più o meno esplicitamente come D.P.I. (pur non avendo alcuna certificazione, stando ai dati consultabili) dovrebbe a nostro avviso avere altre caratteristiche.
Dainese. L'azienda di Molvena lavora sul progetto airbag da almeno dieci anni ed ha in passato presentato dei prototipi almeno apparentemente lontani dalla idea attuale la cui realizzazione pratica è oramai prossima alla commercializzazione. Attualmente sono in progetto due idee distinte, avente la stessa base, finalizzate al mondo dell'agonismo su pista (D-air Racing) e stradale (D-air Street).
La versione destinata all'agonismo appare sin da subito attivata da un'elettronica molto avanzata (3 accelerometri, 3 giroscopi, 1 antenna gps...) finalizzata alla analisi delle forze in gioco e all'identificazione della caduta. Il tempo di apertura di 45 millisecondi lo renderebbe il sistema più veloce in circolazione. L'airbag copre la parte alta del tronco (spalle, circa metà schiena, parte alta del torace).
La versione destinata all'uso di ogni giorno appare avere un sistema elettronico simile al sistema usato da Bering. Ovvero due sensori elettronici da montare sul telaio e sulla forcella della moto. La forza residua del sistema D-air dovrebbe essere molto bassa, ovvero intorno a 1.5 kN (test EN 1621-2). L'airbag in questo caso andrebbe ad aiutare dei protettori tradizionali posti sul petto e sulla schiena. Tuttavia a nostro avviso i tempi di apertura (80 ms) limiterebbero l'utilizzo dei capi forniti di tale sistema soprattutto ad un ambiente urbano.
Per gli airbag Dainese sta finalmente facendo ricorso a degli standard, infatti il sistema sarà certificato CE secondo la direttiva 89/686/CEE (requisiti generali dei D.P.I.), il sistema elettronico è inoltro certificato per garantirne l'affidabilità e la sicurezza. Peccato che con ogni probabilità non verrà montato su capi certificati EN 13595 e il prezzo difficilmente scenderà sotto gli 800 euro.
Helite ed IXS. Utilizzano il sistema Hitair. Il tempo di apertura di tali giacche non risulta sufficiente nemmeno in ambiente urbano, questo senza considerare che, secondo il sopracitato test della rivista "InSella", risultano non proteggere in caso di simulazione impatto con marciapiede a velocità urbane. La protezione tradizionale montata sulla giacca Helite e dichiarata da essa certificata risultò avere una forza residua assolutamente non rientrante nei parametri della EN 1621-2.
Motoairbag. Azienda, si può dire, oramai storica per il suo gilet con airbag. Il suo gilet è presente in versione alta visibilità, ed è montato anche su capi con marchi del gruppo Piaggio (vi era un progetto di una giacca certificata EN 13595, purtroppo è stato accantonato). Inoltre Tucano Urbano offre la possibilità di montare in modo modulare su più giacche l'airbag. Tale gilet è certificato, quando gonfio, EN 1621-2 con ottimi risultati (0.9 kN). I tempi di apertura (80 ms) lo rendono utilizzabile a velocità urbana. A nostro avviso tale sistema, che copre completamente la spina dorsale, è allo stato attuale relativamente maturo.
Spidi. La spidi ha da sempre utilizzato e implementato il sistema giapponese Hitair, sin dal 1999. In occasione del sopracitato test di InSella la giacca Spidi DPS 03 Airbag, come tutte le giacche utilizzanti tale sistema, dimostrò avere avere un airbag non affidabile sia rispetto all'impatto che ai tempi di apertura. Questa giacca era tuttavia equipaggiata con protettori (schiena compresa) tradizionali e il sistema airbag era solo un "contorno", inoltre pare che questa sia l'unica giacca Spidi certificata EN 13595 (livello 1). L'azienda è stata restia nel fornire informazioni e all'EICMA 2009 un rappresentante verbalmente ci informò che l'azienda non è interessata a tale tipo di certificazione. Attualmente ha in listino varie tipologie di airbag, montati su giacche, tute e gilet. I tempi di attivazione di 0.2 secondi rimangono però talmente alti che sembrano eccessivi anche in città. Una perplessità sovviende dalla visione dei video ufficiali della azienda 2: il collarino durante il gonfiaggio interagisce con il collo e fa sì che esso si sposti in avanti, anche durante gli ultimi istanti del gonfiaggio.
Che ne pensiamo degli airbag?
Noi riteniamo che gli airbag (qualsiasi tipo, che sia elettronico o meccanico) siano una tecnologia acerba e non matura. La effettiva sicurezza, affidabilità e innocuità è tutta da comprovare. Probabilmente si tratta ancora di poco più di un gadget. A coloro che ci chiedono quale scegliere rispondiamo: nessuno e se dovete quello che dà più garanzie: più veloce, meccanico, certificato EN 1621-2. Ma utilizzatelo sempre e in abbinamento con abbigliamento sicuro e buoni protettori (possibilmente con capi certificati EN 13595) e soprattutto con paraschiena EN 1621-2 livello 2.
I modelli con tecnologia affidabile elettronica e che copriranno il busto anche davanti non sono ancora in commercio e quando lo saranno costeranno tanto. Tanto da farli passare forse in secondo piano rispetto all'abbigliamento certificato e a protettori di qualità. Certo, se venisse montato su una giacca EN 13595 e passasse i test EN 1621-2...
Comunque meglio attendere la norma riguardante gli airbag, la EN 1621-4. A quel punto la analizzeremo e valuteremo l'airbag migliore.
A coloro che ci dicono che potrà essere utilizzato come anti-torsione per il collo rispondiamo che sicuramente mai nessuna azienda si prenderà la responsabilità di far esplodere qualcosa tra la clavicola e il collo, in modo talmente rapido e preciso da bloccare il collo fermamente in poche decine di millisecondi.
1) http://www.freepatentsonline.com/3930667.pdf e http://www.freepatentsonline.com/4825469.pdf
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Commenti
19 comments postedOttimo articolo, anche se riassume cose che gia` sapevamo.
Lo ritengo ottimo perche` contribuisce, insieme a tutte le discussioni fatte nei vari forum, ad aumentare l`interesse per la sicurezza e per sistemi simili, che necessitano migliorie.
Dainese (molto criticata in questo sito) sembra far intravedere l`approccio migliore e piu` evoluto (al mondo fino ad oggi). Il resto si dova` ancora vedere. Certo 45 ms, certificazioni ad hoc, e molto altro fanno ben sperare. Spero che in qualche modo si possa arrivare a proporre un sistema completo e certificato (nella qualita` e nella funzione) stando entro i 400 euro. Il costo e` importante se si vuole fare qualcosa di reale nella lotta alla prima emergenza italiana: le vittime della strada. Ovviamente tutto deve partire da una cultura, da un Governo che abbia il coraggio di essere impopolare e di dichiarare apertamente che la patente non sara` piu` un diritto di tutti (come di fatto e` sempre avvenuto), e tanto altro.
Una sola nota sul Brembo, come nota positiva c`e` il fatto che costera` poco (sembra poco piu` di 300 e meno di 350 euro). Oxord pregiato non vuol dire niente, anzi fa quasi sorridere (se non si trattasse di sicurezza). COMINCIASSERO a pubblicare dati scientifici e non sinonimi di pregiate parole. Il tempo di apertura per quanto importante non e` l`unico parametro da tenere in considerazione. Ci sono resistenza allo scoppio, abrasione, kn rilasciati per singola zona, e tanto altro.
Grande stima e ammirazione per il sistema Motoairbag, che avrei premiato con l`acquisto se solo fosse stato completo: petto/costole (almeno), magari migliore sul collo.
Detto questo il sistema Helite del 2009 o piu` vecchio non saprei, avevo sentito che non e` sempre lo stesso dei vecchi test, ed era stato evoluto. Che sia vero?
Ottimo articolo, molto chiaro, ma manca a mio parere di un ulteriore argomento a discapito degli Airbag, e a vantaggio dei para-schiena tradizionali. Credo un protettore oltre che ovviamente garantire protezione, debba garantire comfort. Se infatti la caduta (si spera) resta un'ipotesi, il comfort o la scomodità di ciò che si indossa è continuativo e sicuro. Gli Airbag sono necessariamente dei cuscini in gomma/plastica che non traspirano, e che di conseguenza fanno sudare, mentre i para-schiena classici di buona qualità sono traspiranti. La caduta è un'ipotesi, la sudata è una certezza.
secondo me non c`entra nulla, rispetto ai potenziali benefici che puo` dare e che nessuna protezione fissa puo` dare. La protezione fissa non ti salva la vita, la resistenza all`abrasione dei giubbotti nemmeno. L`airbag potenzialmente puo` farlo, non lo dico io ma i valori 10 volte superiori che il sistema ad aria puo` esprimere e ha espresso.
Senza contare di poter avere un sistema che ti permette di avere protette le zone VITALI (non le ginocchia o le mani o i piedi), con la facilita` di indossare un Gilet (senza maniche)
Stanno facendo caso anche a questo, sinceramente io indosso il Giubbotto estivo traforato (tutto coperto) Alpinestars con protezioni a maniche LUNGHE e giro tranquillamente anche ad agosto senza patire poi chissa` cosa. E sinceramente non e` poi cosi` terribile, anzi protegge dal sole, con la t-shirt al semaforo sudo uguale.
Qui il problema e` fare un sistema completo e davvero funzionante, certificato universalmente. Non quello di indossare un banale smanicato. Semmai il peso, poi e` normale che studiare l`areazione (cosa che hanno gia` fatto e continuano a fare) e` cosa gradita, ma il punto non e` quello.
I think the essential is said here: "Ma utilizzatelo sempre e in abbinamento con abbigliamento sicuro e buoni protettori". Airbags just give a bit more chance, but certainly aren't an ultimate solution. Hell, even actual protectors, like 1621-1&-2 aren't any warranty: they are designed to sustain the first impact when we fall from the bike to the ground (and only of we do not weigh all our weight on the part where we'll fall), but as to bear kinetic energy reorientation during high speed tumble (ie longitudinal energy participating in a momentum that would violently tackle us onto the ground), or the hit to an immobile obstacle, they cannot do much: their job is to resist to a free fall from about 1m high, nothing more... same goes with airbags: if we expect them to protect us from a fall to the ground, they may be able to help, but against an impact to a tree, or a car that cuts our path, they'll probably show their limits quite quickly...
There is a thing that I wonder though: you tell about 0,2s being too long for inflating properly... but, basically, 0,2s equals to 20cm of free fall under 1G (distance of a gravity free fall without initial vertical speed: d=1/2*g*t^2)... as long as we do not cross path with an obstacle on our course, the longitudinal speed does not have much relevance (and if we hit something on our path, airbag or not, anyway...): what matters is the time to reach the ground, isn't it? And with a 0,2s inflating time, the airbag could start inflating when we are 25cm away from the ground, it would still inflate fully 5cm before we hit it, theoretically. The square relation to the time of the fall is crucial: if we double the time to inflate (400ms, like old generation Hit Air), we would need to fall from at least 80cm before it would open, which would be a whole different thing. 80ms opening would be a lot better though: we would only fall from 5cm before it opens - but under that? Falling from 5cm or falling from 1cm, not a big difference... What is the most important is that it is meaningful in the real world: and the 200ms that allows opening only after falling from 20cm is already quite believably "real-world", IMHO.
They also have another merit: I had real troubles deciding on wearing a fluo over-vest... fashionista and all, you know... but giving the over-vest another ability had me sold to the idea: struggling with only one reason to lower the risks, I managed to ; struggling with two reasons, it has proven harder, and I finally decided to buy a high-visibility airbag vest - MLV-Y from Hit Air: quite opened on the front, hence, quite breathing. Giving me an added reason to make a good decision cannot be that bad, can it? Now, their neck restraints abilities may be dubious, but, would you always bear to wear an harnessed neck brace, every ride you take? Basically, what worries me most about them is their abrasion resistance: that is the most dubious, I think.
I finally decided on a physical link rather than a sensor gadget, though: much easier to install (the link may be rudimentary, but if I borrow some friend's bike, I will still be able to carry my airbag with me), and not sensible to electromagnetic perturbations (I think security systems relying on electromagnetic transmissions are completely crazy! Nobody has ever got WiFi or GSM problems? And anyone believes this would work any better?). This is the thing that really-really bugs me, with Dainese: they make us hope for their race system, where everything would be integrated to the garment (hence, no sensitive radio), and they end up with an overly complex system with sensor - I really felt tricked, when they revealed their "civil" system would be like all the others, based on stupid sensors on the bike frame. No way I'll use that.
Plus these kind of systems will have no chance of getting certified 1621-4, for this next norm will only concern airbags with physical links. System with radios? I think it has been announced they will only be covered when 1621-4 will itself be revised in 5 to 10 years...
No, I will choose a simple system, that will as well bring me more high visibility: I will stay conscious about its abilities, though. It will just be an additional layer of safety, above a lot of others (starting with trying not to ride like a fool, while expecting other drivers certainly will).
very quickly: we are not speaking of free falls, and 0.2 seconds are a lot of time at 50 (almost 3 meters), 70, 90, 110, 130 (around 7 meters) kmh. If the airbag starts to activate at 30 cm from the seat (example) during a high side on the highway, for the first 7 (3 in a town) meters you are going to have a not fully inflated airbag.
If it is not free fall, then it is an impact to another object, or a tumble: in the first case, it will imply decelerating in a very short distance, hence a very strong negative acceleration, hence enormous stresses... and against that, airbag or not airbag, you are in very bad situation. Basically, by analogy to a fall from a building, a sudden stop from 50km/h is energy-equivalent to a fall from the top of a 3 storeys building, from 90km/h is energy-equivalent to a fall from a 10 storeys building, and from 130km/h is energy-equivalent to a fall from a 20 storeys building - airbag or not airbag, there is not any way you will make me confidently jump from even a 3 storeys building, nor even from a 1 storey building (energy-equivalent to a sudden stop from 30km/h). No kind of protection is currently designed to sustain this kind of energy levels (in the kJ to 10's of kJ - thousand times the energy levels at which classical impact protectors are tested), appart from the protection brought by not falling in the first place, or at least no being hit by something that brings you to a stop.
However, during a highside, whatever the longitudinal speed: it is irrelevant, as long as there is no impact against another object, and as long as the tumble has not happened yet. Just picture your kinetic energy: it can be projected along the spatial dimensions you want, let us say for instance -> Ec=1/2*m*||speed vector||^2=1/2*m*(vx^2+vy^2+vz^2)
Whatever vx and vy, when you hit the ground, it only is the kinetic energy related to your vertical speed vz, that your body has to sustain, during the first impact to the ground (the "planar" kinetic energy will make you slide and/or tumble, but I will get to that after). You can go to 50km/h or 200km/h, vz will stay the same, as it is essentially a free fall from the height of your seat... and after 200ms of such a free fall, you only fell from 20cm high, hence most probably have not hit the ground yet, whatever was the speed of your bike before the fall. Wether you go forward by 3, 7 or 100m during that fall has no kind of importance as to the height of the fall: as to the inflating time, free fall is really all that matters, unless you seriously believe an airbag can save you from hitting a windshield or a wall when you're flying in the air (and I certainly don't expect that). Eventually, a highside will project you a little above, hence making you fall from a little higher (the speed of a free fall is a function of the square root of the height, and the kinetic energy is a function of the square of your speed, so the increase in kinetic energy will be directly proportional to the increase of height you will be thrown at - that also means you will take longer to hit the ground, hence will have more time for the airbag to inflate : you will actually take more time to hit the ground after a projecting high-side than after a fall at full stop), but that is about all, for the first impact.
After you've hit the ground, things get a lot more confused, because tumbling can make you bounce, and gain back vertical speed, that will be converted from "planar" (vx and vy) kinetic energy, but anyway, some of this planar kinetic energy will be dissipated through friction onto the ground, during the tumble, and you will eventually stop. Most damages will occur during this chaotic conversions, though: but the airbag will have inflated long ago (hopefully: picture the worst case of a bike 0,7m tall -> if the airbag inflates in less than ~380ms, including triggering, and if you don't hit anything in your fly, you can be sure it will get inflated before you hit the ground, _whatever_ the speed you were riding at). You will just have to hope for it not to get pierced, or such thing ; and of course hope for not hitting anything that would bring you to a sudden stop. But the thing is you will not hit the ground faster wether you jump from a moving platform than from a stopped platform: the difference is just that speed will make you tumble faster, nothing more, nothing less. What you have to hope is that you got the airbag inflated before any tumble, hence before touching the ground, hence during the free fall: that really is all there is reasonably relevant to the inflation time.
I've seen the argument of triggering time used by people manufacturing sensor-based airbags, but I just don't buy it: if you hit the window of a car that cuts your path, airbag or not airbag, this will not change much anyway (having had the time to inflate the airbag will eventually help maintain your head a bit in this particular case, but if your brain starts bleeding due to massive deceleration, what is there to gain? A nice neck holding a destroyed brain?). The airbag, I only see it as a more absorbing impact protector, nothing more, nothing less: what a passive impact protector can do, an airbag probably can do it better. But what an impact protector cannot do, I do not expect it from an airbag. They are no kind of "invicible suit"... this is just an impact protector, that needs to get inflated before we hit the ground (hence in less than 380ms on the lowest bikes, triggering time included, whatever the trigger is - and free fall is all there really is relevant here, in the conditions one could reasonably hope an impact protector will help - riding speed has no kind of relevance whatsoever in the time of inflation: 50km/h or 300km/h, the same airbag will inflate at the same distance to the ground): not any kind of dark magic. Just an enhanced impact protector, again, nothing more, nothing less.
it does have importance. cuz if you use a mechanical opened airbag or one opened by a simple electronic the airbag DOES NOT open immediately during the high side but just when you and the motorcycle DO touch ground. This cuz steel and your suite slide differently and so they create distance.
at this time if the airbag opens at 0.2 or 0.05 DO make different because you can be sliding with and inflated airbag or without.
Logically we are not speaking about a 130 kmh impact against a steel-made wall!
Well, what I said is that I believe, during a highside, the airbag will totally have the time to inflate: 200ms to inflate, and 380ms at worst to hit the ground... it leaves 180ms open for triggering: IMHO, tensioning a 20-30cm cord in 180ms, when the cord is between a rider in free-fall and a bike twice heavier than the rider, and with the inertia of a still running engine, this is plenty of time to do so (180ms would be equivalent to 16cm of initial free fall - add-in the inertia of the bike to help tension the cord, and I think 180ms to trigger the system is enough).
Actually, what I say is whatever the time it takes to inflate, what is important is to get the airbag inflated before we hit the ground, because just after hitting the ground, we'll start to tumble (and that is where the most severe damage, that we still can hope to alleviate, will occur). If I understand it right, this is where we differ: you seem to believe it won't have the time to trigger and inflate, and I think it will have the time to.
Now, that is why I spoke about steel-made wall impacts: what manufacturers of airbags with sensor want us to focus on is the time of triggering... but triggering almost immediately has no real kind of use: the only kind of use an immediate trigger could have is if we hit something while flying mid-air. But then, the airbag won't be able to do anything (I saw some of these manufacturers picture this exact situation in their advertisements... but I really don't buy it): if the airbag was even able to absorb 10 times more energy than traditional passive impact protectors, the level of energy it would let pass in a collision against a solid an immovable object would still be hundreds of times bigger than what we could sustain... I think this is the big fraud in sensor airbags: sure, triggering immediately is nice - but triggering immediately, or 10 times slower, as long as it triggers and fully inflates before we hit the ground, this is sufficient, for the cases we can hope the airbag to be useful. The more extreme cases, airbag or not, we are in a very bad situation.
Now, I would fear the case of low-sides a little more: in such cases, we can get stuck under the bike, and there, I agree, a cord could probably not get tensioned, and the mechanic airbag could fail to inflate... but anyway, in this kind of case, the impact forces would probably be more of a concern for our legs (where there is no airbag anyway), while our upper body will essentially have to be protected against the first impact (no tumble thereafter) and abrasion (and there, a good leather, or a too much rare certified textile garment, it will be a lot more useful than any airbag).
Ma siamo ancora in un sito italiano o è diventato inglese?
Condivido la scelta di non consigliare un bel niente finchè non ci saranno dei dati seri,l'unico dato che vedo è quello del tempo del attivazione e gonfiaggio che se ho capito bene voi dite siano sufficenti solo entro i 50 km/h,è così?oltre tale velocità rischio di prendere la botta prima che si apra?
Che il sistema dainese ha 3 giroscopi è una dichiarazione della dainese?
L'Aprilia con il sistema APRC (il pacchetto elettronico più evoluto e performante attualmente sul mercato,su una moto che già di suo è la migliore del segmento) dichiara di ultilizzare un sensore inerziale perchè un giroscopio sarebbe a loro dire impensabile su una moto per via di peso e dimensioni,moto stradale tra l'altro,non da corsa..........mi domando allora come faccia la Dainese ad utilizzarne addirittura 3 su un sistema ideato per la pista.
ottimo articolo.. sono anche d'accordo di nn prendere posizioni fino a quando non ci sarà una normativa che disciplini questo dispositivo. Le aziende stanno cavalcando la "moda" del momento più che l'effettiva sicurezza....
Al momento un buon paraschiena rimane la protezione migliore e sicuramente più confortevole.
"Just an enhanced impact protector, again, nothing more, nothing less."
Il nostro amico tnoraef dice, in soldoni, che possiamo considerare l'airbag solo un protettore per gli impatti un po' più efficace (quando funziona)... non ho capito bene tutti i ragionamenti, ma sono sostanzialmente d'accordo.
Nessun miracolo. Solo la possibilità di farsi un po' meno male se funziona. Ora il "se funziona" è, a mio avviso, ancora tutto da dimostrare. Ci vorrà un po'. Chi compra un airbag da moto ora è, in fin dei conti, un alfa o se va bene un beta tester.
Alex dice:
'A coloro che ci dicono che potrà essere utilizzato come anti-torsione per il collo rispondiamo che sicuramente mai nessuna azienda si prenderà la responsabilità di far esplodere qualcosa tra la clavicola e il collo, in modo talmente rapido e preciso da bloccare il collo fermamente in poche decine di millisecondi.'
Esiste gia' sul mercato da molti anni un sistema che funziona, adeguatamente testato, e che tutti i piloti utilizzano in gara anche in F1, rally, etc.
E' naturalmente il LEATT BRACE.
Non è al momento compatibile con nessun airbag da moto, in quanto và a coprire le zone che poi si dovranno gonfiare.
Perchè non fare un gileino compatibile? (la butto li' magari qualcuno mi sente, magari alpinestar che ne ha uno in catalogo cosi' come stà studiando un airbag).
Credo anche io che, chi compera un motoairbag adesso sia un beta tester.
Pero' se il test funziona e non mi faccio male se cado, saro' un betatester piu' contento che un non tester ammaccato.
questa non e` male.
anche perche` concentrarsi su paragoni con le protezioni fisse non c`entra nulla.
Le protezioni fisse ad oggi hanno dimostrato i loro limiti enormi, ma nessuno e` tanto stupido da pensare di abbandonarle.
Se tu hai il Motoairbag (faccio un esempio) e sotto un paraschiena, stai tranquillo che a parita` di incidente tu ti fai meno male (poco ma sicuro) e ti diro` di piu` (mia opinione)
se quello si rompe, tu potresti non romperti. Questo gia` e` sufficiente.
Quello che serve e` solo una certificazione specifica, magari su piu` livelli. Scoppio, Abrasione, Forza Residua nelle macroaree. Pero` trovo buffo prendercela con Dainese o altri, se nessuno ha il coraggio di dettarle. Nessun altro investe in ricerca, allora meglio chi cavalca l`onda del successo se questo significa proporre innovazioni, benvenga!
Dainese dichiara 45 ms, e un sistema totalmente elettronico. Questo comunque sia, comunque vada e` un risultato. Se c`e` qualcuno piu` bravo, faccia meglio!
Per il resto (certificazione AirBag specifica e unificata), quello ce lo deve garantire qualcun`altro, non Dainese e compagnia.
Aggiungo:
Aprilia sta un passo avanti. Concordo. Magari potessero collaborare da zero in un progetto innovativo sugli AirBag (altro che rimarchiare i gilet di Motoairbag), anche se il loro mestiere e` costruire Moto, e su questo danno lezioni al mondo.
Per il momento credo che le case motociclistiche hanno ben altri grattacapi a cui pensare,è però ragionevole pensare (o sarebbe bello pensare.....) che un domani con la diffusione dei vari sistemi di controllo applicati alle moto ci potesse essere una "uscita airbag" uniformata in modo da avere un'unica elettronica che fà tutto senza avere inutili e costosi doppioni.Non sarà facile e ci vorrà ancora tanto,tanto tempo secondo me,ma spero si arrivi a questo.
Ho guardato sul sito Dainese,che ammetto non è che lo guardo spesso,e ho visto che sono tutte cose da loro dichiarate,a me il dubbio su stì 3 giroscopi rimane,comunque vedremo che roba sarà quando saranno effettivamente in vendita e sopratutto quando qualcuno ne certificherà l'utilità.
Una cosa è certa,il Racing da 2700 euro sarà roba per pochissimi e probabilmente neanche adatto alla strada,quindi io mi concentrerei solo su quello Street.
P.S. la dainese dichiara altri tempi di apertura rispetto a quelli che dite voi
Dainese dichiara 45 ms, ecco la fonte:
http://www.dainese.com/de_de/d-air/d-air-street
Vincera` chi riuscira` a fare il sistema migliore rimanendo nei 300-400 euro (massimo).
L`AirBag secondo me e` un sistema che deve essere destinato ad una diffusione di massa, perche` si presta a tale scopo. Quindi meglio puntare sul numero di vendite piuttosto che sul prodotto di nicchia.
Come in tutte le forme di commercializzazione di un prodotto, quello che conta per le vendite è produrre un parametro numerico su cui fare le distinzioni di facciata. In questo caso i tempi di attivazione.
Sono pienamente d'accordo con l'amico inglese. La sua disamina fisica vettoriale è perfetta. Lo è anche la frase che riporta Conny, sintesi di un pensiero basato sulla ragionevolezza.
L'airbag, come tutti i sistemi di protezione, non darà mai il risultato di rischio zero. Questo potrà essere tale solo nel caso di avere la moto ferma in garage...il ché vanificherebbe qualsiasi ragionamento serio.
Possiamo solo aggiungere l'airbag nel conto dei sistemi che limiterebbero i danni. Nella speranza che lo scopo finale di chi li progetta e realizza sia questo..
questo e` sottointeso, non ci vuole una scienza per capire che il rischio zero non lo avremo di certo con l`airbag ne tantomeno lo abbiamo ora con le protezioni, anzi. Questo e` un forum di informazione (che puo` essere piu` o meno corretta o condivisibile, la cosa importante e` che ognuno continui a ragionare con la propria testa) ma la gente non e` cosi` stupida come si pensa. Nessuno al mondo ha mai pensato nemmeno per 1 secondo che l`airbag potesse costituire la soluzione a tutti i mali o un miracolo.
Ai 200 km/h contro un muro o un guard rail lo sanno pure i bambini che non ti salvi.
E anche per molto meno (soprattutto nel caso del guard rail).
Concentramoci piuttosto su altro, di piu` serio.
Se si vuole fare qualcosa di concreto, ci sarebbe da far intervenire le varie ditte e da far leggere loro le nostre perplessita` tecniche in merito e magari avere delle risposte, che poi possono dare spunto a loro per concentrarsi su certi aspetti. O inviare una mail firmata da tutti a qualche testata giornalistica o politico. Guarda il caso sollevato dal Secolo....quelle son cose che servono. Guarda caso mezza italia ora ne sta parlando, si e` mossa la Lega (e credo altri), e sul Tinga c`e` una discussione di decine di pagine.
Se avessimo detto: i Guard Rail da motociclista non sono il miracolo a tutti i mali, e stop. sicuramente non avremo ottenuto un bel niente, e` proprio la politica che non condivido.
Usando la moto tutto l'anno ho sentito l'esigenza di salvaguardarmi meglio quindi in fiera Verona per l'Expo Moto 2011 ho provato ed acquistato il gilet Motoairbag, ho subito la prova esplosione e impatto e mi hanno fatto decidere di comprarlo.