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Novità sulle certificazioni di protettori e abbigliamento per motociclisti
Dopo l'aggiornamento della EN 13634 riguardante le calzature, anche le norme su paraschiena, protezioni e guanti sono in fase di modifica. Due norme invece sono di nuovo varo: la EN 1621-3 riguardante i protettori per il petto e la EN 1621-4 riguardante gli airbag. Secondo le nostre informazioni tuttavia la pubblicazione finale si farà attendere ancora parecchio. Della bozza EN 1621-3 ne abbiamo parlato qui circa due anni fa, ma la versione odierna è oramai profondamente cambiata. Vedremo nel dettaglio queste novità, in ogni caso premettiamo che la versione finale delle norme potrà essere diversa anche sostanzialmente.
EN 13594 Guanti
La nuova EN 13594, rispetto a quella precedente, come è successo con la nuova EN 13634 (calzature - 2010), perderà la definizione di "professionale". Sarà quindi obbligatoria in modo esplicito, e non solo implicito come fino ad ora, per tutti i guanti definiti e/o venduti come "da moto".
Sarà suddivisa in due livelli. Il primo, più accessibile, e nato per "incoraggiare l'uso di DPI da parte di più utenti" prevederà un guanto più corto di circa 3.5 cm rispetto a quelli certificati ora. Dovrà eccedere la linea del polso di 15 mm, contro i 50 di attuali. Inoltre la resistenza all'abrasione, che sarà valutata sempre con lo stesso test (EN 13595-2), dovrà essere di 1.5 secondi, contro i 2.5 secondi di ora.
Il secondo livello invece prevedrà dei guanti di dimensioni minime come quelli odierni certificati, ma una resistenza all'abrasione di ben 5 secondi. Ovvero il doppio di quella odierna. Ciò lascia presuppore che qualche azienda abbia già pronti dei guanti così protettivi. Speriamo! La presenza di protettori alle nocche rimarrà, come ora, facoltativa.
Abbiamo avuta notizia di aziende, specie francesi, che già certificano guanti livello 1 secondo la norma provvisoria. Da un lato ciò è positivo: c'è voglia di certificazione. Da un altro lato potrebbe essere negativo: la norma è provvisoria, potrebbe cambiare radicalmente, l'azienda in tal caso ri-certificherà? Gli acquirenti potrebbero ritrovarsi tra le mani guanti dalla certificazione dubbia.
EN 1621-1 Protettori gomiti - spalle - anche - ginocchia
La maggiore novità sarà la presenza di due livelli. I test verranno condotti come ora con un impatto da 50 J.
Il livello 1 prevederà una forza residua massima di picco di 50 kN, e una forza residua massima media di 35 kN: sarà come il livello unico attuale. Il livello 2, nato probabilmente per differenziare il livello qualitativo delle aziende, prevederà invece un picco massimo di 35 kN e una media massima di 20 kN. Saranno questi i protettori "da comprare", secondo noi.
Gli impatti totali obbligatori saranno 12, di cui 6 in ambiente umido. Ora invece sono 9, in un unico ambiente "standard". Opzionale, come ora, ma standardizzato, sarà il test a temperature calde e quello a temperature fredde. Si è tentato, pare, di introdurlo come obbligatorio, ma parecchie aziende si sono opposte a causa dell'uso di materiali sensibili alla temperatura. Sicuramente in Italia converrà acquistare dei prodotti testati anche in ambiente modificato, che offriranno più garanzie col caldo estivo (e magari anche in inverno).
EN 1621-2 Paraschiena
La bozza da noi visionata non presenta differenze di forza residua massima rispetto alla norma attuale. Le differenze saranno: presenza di test a temperatura ambiente e umida; la standardizzazione di test ad ambiente modificato; la normazione di un protettore più piccolo, che copre solo la colonna vertebrale, che si va ad aggiungere a quello completo e a quello solo lombare. Inoltre i punti su cui effettuare il test da impatto saranno stabiliti esplicitamente dalla norma.
Bene per il test ad ambiente umido. Meno bene per il resto: perché prevedere un protettore più stretto? È sicuramente meno protettivo a fronte di un opinabile guadagno in confort. Forse si vuole incoraggiare all'uso del paraschiena anche gli scooteristi, presentando protettori dall'aspetto meno massiccio e "impegnativo". Ma i consumatori saranno informati della differenza tra i due tipi?
I punti di battuta saranno definiti precisamente, per evitare grosse "differenze" tra test di diversi laboratori, ma non si correrà il rischio di avere paraschiena rinforzati solo nelle zone prefefinite? Non era meglio lasciare dei punti "liberi", a discrezione del tecnico, come è ora? O magari, ancora meglio sarebbe la coesistenza fra punti decisi dallo standard e quelli stabiliti dal tecnico (N. d. C.).
EN 1621-3 protettore petto
La norma differisce fortemente dall'ultima bozza da noi vista. Sarà la prima norma del settore ad avere valori non misurati solo in kN. I valori di forza massima ammessi saranno quelli della vecchia bozza: 20 kN massimi di media e 35 kN massimi di picco. L'impatto è sempre da 50 J.
La distribuzione della forza, ecco la novità, verrà calcolata in percentuale. La forza distribuita, per il livello 1, dovrà essere non meno di 15%, mentre per il livello 2 non meno del 30%, quindi data X forza i protettori livello 2 la distribuiranno su maggiore spazio.
Ecco, per chi avesse la curiosità di capirne di più, la formula di distribuzione della forza, che proponiamo in anteprima:
Inoltre anche in questo caso verranno fatti dei test sia ambiente "standard" che umido e saranno standardizzati i test a temperatura modificata.
EN 1621-4 Airbag
sezione in fase di revisione, potrebbero esserci incertezze 11/2012
L'attesa norma sugli airbag è ancora acerba rispetto alle altre norme. Ma già si possono delineare i punti principali. Verrà difinita l'energia minima di attivazione in caso di airbag meccanici, l'area minima, i tipi di airbag. Ma i dati importanti sono altri.
Tempo di attivazione: dovrà essere di 200 ms. Ovvero 0.2 secondi. Per noi tale tempo è forse eccessivo. Già ora aziende come Motoairbag vendono airbag da 0.08 secondi di attivazione*. In 0.2 secondi a 50 km/h si fanno circa due metri e mezzo. Abbiamo il sospetto "a intuito" che un airbag che si potrebbe aprire, eventualmente, dopo l'impatto potrebbe non risultare sempre utile e potrebbe essere anche potenzialmente dannoso.
Forza residua: L'airbag verrà provato in più punti, su più campioni, in accordanza con i metodi delle norme dei protettori e dei paraschiena. Gli airbag verrano divisi in due livelli: il primo avrà una forza media massima di 4.5 kN, con picchi massimi di 6 kN; il secondo una forza media massima di 2.5 kN, con picchi da 3 kN. Non ci sono molti dubbi su quale sarà eventualmente il livello da scegliere.
A nostro avviso la norma tenta di mettere chiarezza su una tecnologia però non ancora matura. Il tempo di apertura deciso, sicuramente nato da valutazioni sientifiche, ci sembra forse ancora elevato: anche se è già abbastanza basso da fare una seria selezione fra gli airbag in commercio che hanno tempi di apertura paradossali rispetto alla funzione stessa (ad esempio Helite Gilet mod. D, da 337 ms o IXS Stunt, da 554 ms*), un limite da 100ms potrebbe essere migliore, tenendo conto di dei metri che si percorrono in X tempo a 50 km/h. Ovviamente si tratta di un nostro mero "esperimento mentale".
*http://www.moto.it/accessori/airbag-protegge-davvero-365.html
L'immagine in testa all'articolo è la macchina per test abrasione EN 13595-2, laboratorio Dolomiticert-Italia, che ringraziamo
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Commenti
6 comments postedCorreggendo gli articoli di Alax inserisco spesso anche delle mie considerazioni.
In questo caso ne aggiungo un paio qui in calce.
Ad esempio io non sono totalmente contrario al paraschiena da colonna vertebrale. Se riuscissero a farlo che sta veramente al suo posto... potrebbe essere interessante per l'uso estivo, che so in città, o per chi va in motorino... o per il turismo leggero con una piccola enduro...
La formula del chest non l'ho capita... che bisogno c'era e che differenza c'è rispetto al solito metodo...
Come sempre invito tutti a dire la propria o fare eventuali domande qui nei commenti!
Grazie della "fotografia" chiara ma esaustiva di quello che bolle in pentola per le certificazioni
È per caso prevista una roadmap con le tempistiche per la finalizzazione delle varie certificazioni...?
Thx!
Quante novita'! Grazie delle utili informazioni!
Rispondendo a Conny: fornire un'indicazione sulla distribuzione della forza residua, in linea di principio, e' giusto e molto interessante, andando a toccare alcuni argomenti che avevamo trattato in molti posts anche qui. In principio tale informazione dice molto su come reagisce il paraschiena all'impatto. Non ho approfondito in dettaglio quanto dite nell'articolo, per cui parlo per principio.
Concordo con te riguardo il paraschiena "ridotto". Infinitamente meglio quello completo, ma c'e' una gamma di persone che oggi non indossa nulla e domani indosserebbe il paraschiena ridotto: buon per loro. Qualche ferito grave in meno, qualche vita salvata in alcuni casi.
bellissimo articolo!!
devo ammettere che sono contento riguardo l'obbligatorietà della certificazione per i guanti, ovviamente quelli di livello 2 saranno rari ma sono sicuro che ci sarà scelta (seppur limitata) e 5 secondi fanno veramente gola!!
per il chest la formula di distribuzione la trovo interessante, la zona da proteggere credo necessiti di una maggior distribuzione della forza residua rispetto a dei punti di picco perchè un protettore di tale tipo deve essere più sottile di uno per la schiena (pensate alle difficoltà di guida mettendovi sul petto qualcosa di spesso come il sub 4, che ad oggi è il miglior back protector) quindi un modo corretto per evitare lesioni è quello di spalmare la forza residua su un'area... vedremo che soluzioni si inventeranno.
per gli airbag concordo col fatto che 0.2 s sono troppi e che il limite più logico sia 0.1
per quanto riguarda i protettori ridotti devo ammettere che potrebbero tornare utili ad incentivarne l'uso ma spero trovino il modo di renderli stabili, ad esempio proprio ieri ho visto sul raccordo uno in scooter che aveva nella giacca un protettore interno (troppo piccolo per la tasca della sua giacca) tutto spostato, lo portava di traverso tra la scapola sinistra e il rene destro... inutile e dannoso, spero non accada ciò anche coi protettori ridotti
Quel che non digerisco è che nella futura 1621-1 i test ad ambiente modificato (-10° e +50°) saranno facoltativi. Già ora ci sono prodotti in commercio che non passerebbero nessuna prova di battuta già a 40°... forse gli altri paesi europei si son scordati che in italia d'estate fa caldo e i 40° sono raggiungibili. In germania invece d'estate si hanno generalmente temperature medie di 20°/25°.
Mi sembra lo stesso discorso come per le misure delle reti da pesca stabilite dalla UE, ovvero le stesse reti da pesca che vanno bene a pescare i merluzzi nel baltico devono essere usate pure dai pescatori dell' adriatico che pescano sardine e acciughe..... non ci siamo per niente, ancora una volta l' italia deve adeguarsi a ciò che và bene nel resto d'europa
Bellissimo articolo!!
Grazie.
@Conny: L'utilizzo del percentuale, come unità adimensionale, rende più immediato il dato qualitativo con una maggiore comprensione.
Di solito il suo utilizzo è reso necessario quando le unità di misura non sono di immediato e comune utilizzo. Anche in questo Forum si è visto come a volte si riportano dati che, all'atto pratico e dopo una analisi qualitativa, risultavano incoerenti con la realtà.