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Paraschiena, omologazioni, informazione e pubblicità: qualche bufala da segnalare
Spesso si leggono su alcuni siti e su alcune riviste delle notizie che hanno ben poco di vero.
Come prima cosa, a causa della sua importanza, vorrei chiarire un concetto chiave.
Troppo spesso giornalisti, addetti ai lavori, "esperti" hanno una enorme confusione su cosa siano e a cosa servano le omologazioni. E non contenti di essere confusi loro, provvedono ad alimentare l'ignoranza rilasciando dichiarazioni contraddittorie, fumose, fuorvianti, sbagliate.
Qualcuno sostiene che le omologazioni servono per la pista, altri per la strada, altri si arroccano dietro al trito discorso dell'uso professionale. L'obiezione principale contro le omologazioni è che sono inutili, che portano a capi "troppo pesanti", "scomodi", "esageratamente protettivi per l'uso su strada" ma al contempo "inutilizzabili in pista", che i protettori danno fastidio e che in definitiva "come Dainese [o altra marca] non c'è niente". E, come mi è capitato di leggere, c'è chi dice che chi usa la tuta in pelle su strada è un cretino, perché tanto in strada non c'è rischio di abrasione.
Quindi parrebbe che io sia assolutamente un cretino Denominazione d'Origine Controllata e Garantita perché ritengo che utilizzare una tuta professionale in pelle su strada sia una cosa positiva e consigliabile.
È vero, la EN 13595 è stata destinata ad uso professionale per motivi presumibilmente commerciali (e a breve verrà tolta questa denominazione), ma essa deriva direttamente dal Cambridge Standard (nato su basi statistiche) in cui si legge:
Ora passiamo ad un altro punto: i presunti primati delle aziende. Sul sito della Bering, a questo indirizzo; presenta di un completo touring omologato EN 13595 (a proposito: verificheremo la bontà della notizia ed eventualmente vi informeremo su questo completo), troviamo scritto:
Bering oggi è l'unico marchio ad aver raggiunto questo livello di qualità [...]
Stando a quanto scritto sul sito Bering, il completo di cui prima sarebbe l'unico omologato. Purtroppo (per Bering) già nel lontano Luglio 1994 la BKSleather omologò dei capi secondo il livello 3 High Performance del Cambridge Standard.1 Oltre alla BKSleather altre aziende omologano i propri capi, a volte anche più protettivi di quelli Bering; tra queste ne cito una a caso: la Halvarssons-Jofama.
Giusto per parlare anche di aziende nostrane, vorrei segnalare qualcosa riguardante la onnipresente Dainese. È opinione comune che Dainese abbia prodotto il primo paraschiena nella storia, ma sarà vero? Leggiamo su motociclismo.it2 che il primo paraschiena è stato presentato da dainese nel 1987. Sul sito della Knox, altra marca di protezioni, noto che il primo paraschiena Knox è stato prodotto nel 1982. 3 Abbiamo un problema: chi si è sbagliato a fare i calcoli? Cercando in giro troviamo sul forum di motolaverda.net un intervento del nostro amico GINOX. Dalla sua testimonianza emerge che il primo paraschiena è stato prodotto all'inizio degli anni '70 4
Sempre per rimanere in Italia, sul sito Soul Race dichiarano che il loro paraschiena MF BENDER è "Il primo e unico paraschiena piegabile". 5 Beh peccato per l'azienda nostrana, ma nel 2000 la Knox lanciò sul mercato un paraschiena ripiegabile: Lo STOWAWAY. Erede odierno di tale paraschiena è il Knox kompakt, anch'esso ripiegabile. 6
Alaxandair
1) http://www.bksleather.co.uk/ce.htm
2) http://www.motociclismo.it/edisport/moto/motociclismor2.nsf/gd/Mai-piu-s...
3) http://www.knox-armour.co.uk/history.html
4) http://www.motolaverda.net/forum/index.php?topic=456.0
5) http://www.soul-race.com/scheda.php?id=32
6) http://store.planet-knox.com/knox/upper-body/11/kompakt-back-protector/
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Commenti
8 comments postedA proposito di Soul Race, proprio qualche mese fa ho incontrato in un negozio un rappresentante della suddetta marca che all'epoca girava per pubblicizzare il paraschiena ripiegabile, ancora a livello 1 (ora dovrebbe essere disponibile il livello 2).
Gli feci la stessa osservazione di Alax, cioè che Soul Race non aveva inventato un bel niente visto che Knox l'aveva fatto anni prima.
In ogni caso, l'idea di un ripiegabile livello 2 è interessante, ma bisognerebbe vedere i test! Chissà se Soul Race è così 'coraggiosa' da pubblicarli? Chissà se qualche rivista nostrana farà test seri?
Chissà se si potranno avere le stesse informazioni sul nuovo ripiegabile livello 2 di Spidi, che i dati dicono molto leggero e regolabile?
(Domande retoriche, ovvio che se nessuno rompe le balle avremo le solite cartelle stampa apologetiche...)
io direi che anche i direttori marketing sarebbero da appendere per la cravatta..
come per i giornalisti, se proprio vogliono proclamare qualcosa, almeno che s'informino un minimo.. ma teoricamente, queste false dichiarazioni pubblicitarie non sarebbero passibili di sanzioni? in USA si beccherebbero un bel processo per molto di meno..
mi ricordo un caso leggermente diverso, più grave, in cui Axo dichiarava sul proprio sito che un suo "paraschiena" era un protettore omologato mentre non aveva passato nessuna omologazione, se non sbaglio.
ai tempi se ne occupò Motociclismo, e Axo cambiò frettolosamente la dicitura "protettore" nel giro di poche ore..
avrei dovuto studiare giurisprudenza, non economia.. vabbè..
... quanto scritto nell' amarcord di Motolaverda.net, Dainese NON ha inventato il concetto di paraschiena perchè nato dalla fervida mente di Speedmode.... Dainese ha fatto un nuovo concetto di paraschiena a placche (disegnato da Saddler se non erro) che poi è stato copiato perfino da cani e porci.
Anche Dainese nel 2001 o 2002 credo presentò un back ripieghevole costruito con una tecnologia molto innovativa e sarebbe stato un level2.... ma fu presto accantonato per motivi inspiegabili
Ah, a scanso di equivoci io sono in possesso di uno dei primi 8 paraschiena prodotti dalla Speedmode ( già reclamizzato perfino su Motociclismo, n.d.r.....)..... e me lo tengo stretto
Ricordo il back pieghevole della Dainese, visto che sfoglio spesso vecchie riviste... e in un numero del 2001 era appunto pubblicizzato questo paraschiena... poco dopo era già venduto in offerta dagli stockisti... probabilmente i tempi non erano ancora maturi per il concetto di paraschiena.
mi ricordo che un paio di anni fa, un mio professore dell'uni mi prese in giro durante un esame davanti a tutta la classe per il paraschiena.. "ma cos'è? per il mal di schiena??"
lasciamo perdere..
Beh, potevi dirgli cortesemente di farsi un giro nel reparto ortopedico del più vicino ospedale e poi tornare per vedere se aveva cambiato opinione
La prima considerazione è che i giornalisti (che scrivono sulle riviste) e i responsabili comunicazione o marketer che si occupano dei testi pubblicati sui siti ufficiali svolgono due lavori diversi.
I professionisti del cartaceo italiano conoscono bene le normative, semplicemente non posso scrivere quello che vogliono perchè rischierebbero di perdere gli inserzionisti. Non sono stupidi, sono solo disarmati di fronte alle pressioni dell'industria dell'abbigliamento.
Per quanto riguarda i marketer dei siti web o delle brochure, cosa vi aspettate? L'oro colato?
Essere arrivati primi nel realizzare una cosa personalmente per me non vale una cippa. O meglio... se rappresenti un'avanguardia, e magari non hai concorrenti, è un conto... ma aver creato un gingillo 30 anni fa non mi sembra rilevante
d.
I professionisti del cartaceo conoscono la normativa? Si, forse il 5% (scarso).