L’abbigliamento da moto venduto in Europa dovrà sottostare ad uno standard per la protezione

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Bezza
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Alaxandair
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Che poi non sarebbe altro che

Che poi non sarebbe altro che esplicitare un qualcosa di già vigente.
Già oggi in teoria tutti i capi venduti dovrebbero essere certificati poiché venduti implicitamente come protettivi (e quindi essi debbono rispondere ai requisiti dei DPI, previsti dalla legge), altrimenti si incappa nella tutela consumeristica o addirittura civilistica (aliud pro alio).
Il problema è che attualmente per far valere questi diritti bisognerebbe fare causa (e veramente pochi la hanno fatto, ottenendo di solito un risarcimento in sede stragiudiziale, offerto da qualche azienda forse per non creare "scandalo"). Magari con la nuova norma la situazione migliora, a patto però che le nuove norme tecniche armonizzate siano serie, e non quelle cose che purtroppo forse saranno, di cui al mio ultimo articolo.

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"guida spirituale" (cit.: Conny) di www.motosicurezza.com
Integralista della sicurezza e sostenitore del Cambridge Standard - High Performance

Score One For Faceless Government Bureaucrats

"The Cambridge standard for the CE marking is the highest in the world, some criticized Dr Woods , saying he was over the top, however when you are sliding down the road having fallen off at 120mph you may be thanking him."