Leggo nei numeri di luglio 2009 e settembre 2009 che Dueruote ha progettato e testato un prototipo di giacca da donna "quattro-stagioni" in collaborazione con Spidi. Nei due articoli si parla di come sia difficile fare una capo "tecnico" (ancora devo capire cosa intendono certe riviste con questa parola), indossabile con ogni clima, con un occhio al design e al gusto femminile, eccetera. Si tratta di un capo di tessuto, con due strati sovrapposti (un sistema "modulare", con una giacca estiva con le protezioni su cui si indossa lo strato invernale) e paraschiena integrato.
Nell'articolo si parla molto delle fasi della progettazione e via dicendo. È un articolo pieno di belle parole e che sicuramente ha catturato l'attenzione del lettore. Ma noi siamo birichini e andiamo oltre: guardiamo ai fatti, non fermiamoci alle belle parole.
Nell'articolo di Luglio, nel paragrafo intitolato "Si fa presto a dire tecnica", si legge che sono stati usati tessuti "anti abrasione e antistrappo" e "termoabrasivi". Ma che cosa significano per un consumatore questi termini? Nulla! Non si fa riferimento ad alcuna norma di omologazione (EN 13595) che preveda test di abrasione, scoppio e taglio.
Non viene dichiarato per quanti secondi questa giacca vi proteggerà da abrasione da impatto!
Ma consolatevi: nel numero di settembre 2009 delle ragazze testano questa giacca sia allora dell'aperitivo che all'ora di cena.
Ovviamente indossano tacchi a spillo e caschi jet, per aumentare ancora di più la sicurezza.
Ma forse siamo noi che non abbiamo capito nulla? Forse non ci accorgiamo che l'intuito femminile è più illuminante di un noiosissimo Cambridge Standard?
A cosa servono le omologazioni se ci sono tre ragazze che fanno da tester bevendo l'aperitivo?
In ogni caso costerà 350 euro. Ovvero più delle giacche omologate EN 13595 Halvarssons e Scott Leathers.
prima pagina dell'articolo di settembre 2009