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Knox Hand Armour Handroid Review
Review v. 1.0
Scheda Tecnica
Tipologia: Guanti da moto turistici
Marca: Knox
Modello: Hand Armour Handroid
Normativa di riferimento: prEN13594:2012 Lev-1 Approved
Sito Internet: www.knox-lab.com
Prezzo al pubbblico: € 180
Sito di produzione: Cina
Materiali: Pelle di canguro (piu' strati), inserti protettivi rigidi sul palmo (SPS), carapace sulle nocche, armatura sulle dita.
Taglia/Colore dell’esemplare esaminato: 10 L / Black-White
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Knox ci ha di recente inviatio un paio di guanti Handroid - denominazione ufficiale: "Hand Armour Handroid" - ed è stato interessante testarli quotidianamente per circa un mese (ad oggi).
Ecco dunque a voi le mie impressioni di uso, nella speranza che possano essere utili.
Come nel consueto stile di Motosicurezza, lascerò ampio spazio alle foto, ponendo innanzitutto l'accento sugli aspetti che pertengono, da tutti i punti di vista, la sicurezza: protezione, comfort, sensibilità, efficacia nella guida. Un guanto motociclistico, in effetti, ha due soli scopi: proteggere dagli agenti atmosferici e proteggere dalle conseguenze di una caduta. L'appagante e futuribile - nonchè originale - estetica degli Handroid certamente non guasta, ma questo aspetto - per altro soggettivo - non sarà al centro della nostra recensione.
Gli Handroid hanno guadagnato una reputazione di originalità (e stile) grazie al carapace posto sul dorso della mano, e, ancor più, grazie agli elementi in gomma che percorrono il dorso delle cinque dita. A causa di questa struttura Knox sceglie di chiamare i guanti "Hand Armour" (Armatura da mano).
In effetti, come scopriremo in maggior dettaglio e sulla base delle informazioni forniteci da Knox, il carapace e le strutture gommose hanno lo scopo di ridurre l'attrito e non quello di assorbire l'impatto, a differenza di quanto tradizionalmente fa un'"armatura". In senso lato, tuttavia, svolgono una funzione protettiva (ufficialmente).
Altra caratteristica marcatamente differenziante dalla concorrenza è il sistema boa di allacciatura di cui parleremo più diffusamente in seguito.
Prima di procedere, inoltre, descrivo brevemente l'uso a cui ho sottoposto gli Handroid nell'ultimo mese. Due sole uscite cittadine piuttosto lunghe hanno costituito un'eccezione all'uso - intensivo - quotidiano cittadino. Ho indossato i guanti almeno due volte al giorno, tutti i giorni, guidando nel traffico cittadino con le sue mille pinzate sulla frizione. Ho guidato in temperature estive spesso alte, e sotto la pioggia torrenziale in un'occasione (saprete dai telegiornali i terribile tempo romano degli ultimi giorni). Con indosso i guanti ho aperto e chiuso la sella, fissato la catena al cerchio posteriore, operato sul lucchetto. Se queste azioni vi paiono banali, sono, a mia esperienza, del tutto critiche per guanti di qualità costruttiva media o bassa. Con questo banale uso, nel giro di poche settimane, ho causato strappi e scuciture in numerosi altri prodotti, inclusi i famosi Halvarssons Safety Grip, certificati, la cui clamorosa pessima riuscita è ben documentata qui su Motosicuirezza.
Ad oggi gli Handroid sono ben anneriti sul palmo, originariamente giallo , ma perfettamente integri e strutturalmente pari al nuovo. Questo, data la mia pessima esperienza trascorsa, è già un buon risultato.
Ma procediamo, dunque.
Nelle due immagini seguenti gli Handroid in una visione d'insieme. Si tratta di guanti decisamente lunghi che avvolgono una buona parte dell'avambraccio. Ciò è a mio avviso un assoluto pregio, trovando i guanti corti scomodi, poco utili, e al più un accessorio di moda (si, ho un'opinione piuttosto marcata in merito), ma è bene che sappiate a cosa andate incontro nell'acquisto.
Aggiungo che le strutture di protezione - placche, direi - poste a monte del guanto - proprio quelle che vengono strette dal sistema di serraggio "boa" sull'avambraccio, sono piuttosto rigide renderanno i guanti sempre, anche quando non indossati, voluminosi.
Vi prego di notare nelle due foto le caratteristiche salienti appena menzionate.
Prime osservazioni e note:
- La pelle di canguro è estremamente morbida e confortevole. Paradossalmente e sorprendentemente, nonostante la presenza del carapace e della struttura in gomma lungo le dita, si tratta ad oggi dei guanti più morbidi e confortevoli che abbia provato. Nonostante questo la pelle sembra resistente e la sensazione di qualità è senza dubbio rimarchevole. Senza alcun dubbio l'impressione è di un prodotto di alta/altissima gamma. Sebbene a Motosicurezza piacciano test e dati di laboratorio, in assenza degli stessi (vedete in basso) ci fa piacere tuttavia condividere le nostre (mere) impressioni positive. Da notare, al margine, che la pelle gialla - già leggermente scurita nelle foto, scattate dopo qualche giorno d'uso - è ormai, ad un mese di distanza, quasi nera. Si può lavare, certo.
- Di interesse gli sliders posti sul palmo. Non lo si direbbe, ma sono questi, a quanto dice Knox (e, direi, a ragione) i punti di forza degli Handroid. Li potete vedere, due per guanto, sul palmo. Si tratta di elementi plastici il cui scopo è parzialmente di assorbire l'impatto in caso di caduta, ma soprattutto quello di ridurre l'attrito e consentire lo scivolamento della mano in caso di impatto. Come sapranno i lettori attenti di motosicurezza, ciò riduce l'abrasione causata - appunto - dall'attrito, evita che il tessuto del guanto di laceri, e dunque, in ultima istanza, che la pelle della mano entri in contatto con l'asfalto, ustionandosi (talora gravemente). Gli sliders costituiscono lo SPS (Scaphoid Protection System), fiore all'occhiello di Knox, brevettato. Knox ci dice chiaramente che l'SPS è l'elemento di sicurezza saliente del guanto.
Segue un'immagine che mostra gli sliders SPS in maggior dettaglio. Al margnie, notate la cura nel proteggere la fibbia stringi-polso sotto un lembo di pelle. Per contro, ciò rende meno agevole stringere il guanto con la mano già guantata, e mi sono chiesto spesso se fosse davvero necessario.
Ecco una semplice immagine illustrativa fornitaci dal produttore riguardo la funzione degli sliders SPS:
Un dettaglio dell'etichetta con marca, modello e taglia. Notate anche il "Made in China" che a tanti non piace. Non siate tratti in inganno, tuttavia. Non è la sede geografica di produzione, ma i processi produttivi adottati, a determinare la qualità di un prodotto.
Notate anche la ruota del sistema "boa" di "serraggio" del guanto. Uso questo termine perchè il sistema permette di scegliere in modo puntuale quanto strette saranno le due placche sull'avambraccio. Maggiori dettagli nelle successive due foto. Per ora, notate come due stringhe di materiale plastico - al tatto estremamente resistente - si dipartono da ciascun lato della ruota centrale. Le stringhe avvolgono le due grosse placche laterali e le stringono all'avambraccio quando si aziona la ruota in senso orario.
Ecco un maggior dettaglio:
Ed ancora, tramite le foto di seguito posso descriovervi con precisione come funziona il sistema "boa". Nella foto subito in basso, la ruota di serraggio è in alto, posizione di sgancio. Quando in questa posizione, la ruota lascia le stringhe libere di scorrere e si può agevolmente, anche con la mano guantata, allontanare le placche dall'avambraccio semplicemente tirandole, per poi sfilare il guanto.
Quando invece abbassata (foto successiva), la ruota si serraggio aggancia internamente le stringhe e consente di avvolgerle/tirarle tramite una rotazione senso orario. E' possibile dunque stringere progressivamente ed a piacere le placche sull'avambracccio.
Inizialmente scettico, il sistema "boa" mi ha impressionato positivamente. E' facile ed agevole scegliere quanto stretto vogliamo sia il guanto, ed il sistema è azionabile facilmente con i guanti. La posizione della ruota (alto-sganciato / basso-agganciato) è sottolineata da un netto "click", conferma di corretto posizionamento. Agevole anche la rotazione con la mano guantata.
Resto con il dubbio riguardo quanto il sistema "boa" sia più efficace di un convenzionale velcro. Sebbene per pura deduzione direi che offra maggior resistenza e sia più efficace nell'impedire lo slaccio del guanto in caso di impatto, non abbiamo dati o risultati di test sul campo. Senza dubbio un sistema ingegnoso ed originale che, nell'eseplare in test, ad oggi continua a funzionare senza alcuna incertezza.
Ed ora dettagli delle strutture in gomma sopra le dita. Notate che si tratta di semicilindri resi flessibili da intagli a distanza regolare. Qui mostro come sia facile flettere il dito del guanto.
I semicilindri in gomma flessibili finiscono nel carapace plastico posto sul dorso del guanto, e scorrono al suo interno quando si flettono e distendono le dita. Di seguito due foto che mostrano le posizioni rispettivamente a dita distese e a pugno chiuso.
Unica eccezione, il semicilindro sopra al mignolo, che credo pecchi in finitura, nel mezzo di tanta cura e stile:
Ancora dettagli che vi facciano comprendere meglio il progetto e le caratteristiche meccaniche:
Qui una visione frontale del capace:
Mi sono chiesto, ed in parte mi chiedo ancora, se non sia aerodinamicamente un problema. In pratica, ad oggi non ho riscontrato il minimo problema anche in velocità, ma certo la struttura è lì. Mi chiedo anche, e sono convinto ve lo chiediate anche voi, quale sia lo scopo dell'intero apparato. Knox mi informa che il sistema ha lo scopo duplice di assorbire l'urto nella porzione plastica sul dorso - Knox sostiene addirittura che la struttura assorbe ben il 60% della forza d'urto - e di ridurre l'attrito sia con il carapace, appunto, che con glie elementi cilindrici in gomma.
Non siate dunque tratti in inganno: se il carapace plastico può svolgere senza dubbio la tradizionale funzione di paranocche (molto bene, a detta di Knox, appunto), i semicilindri in gomma che percorrono le dita non ne impediscono movimenti innaturali in caso di impatto, nè è noto quanto possano attutire gli impatti. Semplicemente dovrebbero ridurre la superficie di contatto con il terreno e dunque l'attrito. E, a rigor di logica, ciò è vero.
Che succede, tuttavia, se uno degli anelli in cui scorrono resta impigliato a qualcosa? Che succede se a restare impigliato a qualcosa è il carapace stesso, aperto, come vedere, sul frontale?
Lasciamo la domanda in sospeso, e mostriamo un'immagine fornitaci dal produttore:
Qui un dettaglio della palpebra posteriore, sotto il carapace. La struttura è analoga a moltissimi altri guanti, in tal senso.
Un aspetto davvero rimarchevole degli Handroid è la flessibilità ed il comfort, inaspettati se consideriamo la complessità strutturale degli stessi. Nelle foto che seguono potete vedere come sia agevole piegare le dita indipendetemente o insieme, e quanto stretto il pugno possa essere. Di fatto, sono più flessibili ed efficaci di molti concorrenti.
La lingua di pelle che vedere nel mezzo del guanto, e nel mezzo dell'avambraccio, è perfetta per tirare a se il guanto quando lo indossate. Se come me più volte al giorno infilate e sfilate i guanti, sapete quanto sia importante avere un punto dove afferrarli per tirarli e calzarli saldamente sulla mano. Brava Knox.
Ma fate attenzione, invece, a non tirarli per le placche dell'avambraccio. Rischiate di strapparle e scucirle. Ecco un dettaglio di come sono connesse al restro della struttura.
Parliamo appunto delle placche. Esse sono plastiche, come visibile in foto, rivestite sul lato interno e sul bordi di pelle. Tramite il rivestimento in pelle sono poi cucite al resto del guanto.
Eccole in dettaglio frontale:
Come notate sono avvolte da fasce di materiale elastico a loro volta ancorate alla parte bassa del guanto tramite un ancoraggio in plastica.
Sempre nella parte bassa del guanto, le placche sono cucite alla struttura principale del guanto.
Un dettaglio della fibbia al polso:
Un dettaglio della pelle sul palmo:
Due foto di insieme:
Documentazione di corredo:
Ed infine, l'etichetta recante la certificazione prEN13594-2012
Al riguardo riporto quanto idicato da Alaxandair in un precedente articolo su motosicurezza, qui:
http://motosicurezza.com/?q=blog/novit%C3%A0-sulle-certificazioni-di-pro...
"La nuova EN 13594, rispetto a quella precedente [...] perderà la definizione di "professionale". Sarà quindi obbligatoria in modo esplicito, e non solo implicito come fino ad ora, per tutti i guanti definiti e/o venduti come "da moto".
Sarà suddivisa in due livelli.
Il primo livello, più accessibile, [...] prevederà un guanto più corto di circa 3.5 cm rispetto a quelli certificati ora. Dovrà eccedere la linea del polso di 15 mm, contro i 50 di attuali. Inoltre la resistenza all'abrasione, che sarà valutata sempre con lo stesso test (EN 13595-2), dovrà essere di 1.5 secondi, contro i 2.5 secondi di ora.
Il secondo livello invece prevedrà guanti di dimensioni minime analoghe a quelle riportate nella precedente normativa, ma una resistenza all'abrasione di ben 5 secondi - il doppio di quella precedente. La presenza di protettori alle nocche rimarrà, come ora, facoltativa."
Il test di certificazione PPE (Personal Protective Equipment) secondo lo standard prN13594:2012 Lev-1 è stato eseguito da Ricotest in Italia (Identification No -0498)
Al riguardo ci spiace notare che nella documentazione a corredo non sono inclusi i seguenti dati:
- Tempo di resistenza all'abrasione
- Data di Scadenza Protettori
- Valori di forza residua all'impatto
Sarebbe stato particolarmente apprezzato ed utile. Ci riserviamo comunque di contattare il produttore in merito ed eventualmente aggiornare la recensione (tenete d'occhio il numero di revisione in cima!).
Spero l'articolo sia stato utile, e come sempre sarà mia cura aggiornarlo tra qualche tempo includendo ulteriori impressioni d'uso o eventuali ulteriori informazioni di rilievo.
C.M.
- Redazione Motosicurezza -
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Commenti
7 comments postedbravo taym! una bella recensione.
i guanti promettono sicuramente bene, speriamo si comportino altrettanto bene nel tempo. specie gli inserti in plastica.
chi vivrà, vedrà
Grazie taym dell'ottima recensione!
Da parte mia posso aggiungere che approfittando di un'offerta di motobuykers.it lo scorso inverno mi sono preso per la bellezza di 90€ due modelli inferiori della knox: i ZERO (guanti invernali impermeabili) e i RECON (estivi). Pur mancando alcune caratteristiche esclusive degli Handroid (in primis l'esoscheletro) la sensazione di qualità e robustezza è elevata. Il boa lo trovo estremamente comodo (molto più del velcro!) e anche lui sembra molto robusto.
Un appunto sulle taglie: la M degli Zero mi calza a pennello, mentre la M dei Recon è un pelo stretta. Con un po' di uscite si sono ammorbiditi, ma è comunque sempre difficile sfilarli. Questo nel caso li compraste online
Sono felice se sia stata utile, ruggibrante, e grazie del tuo contributo!
mi sono imbattutto per caso in questa pagina ed è stato molto piacevole rileggere dopo tanto tempo una recensione del vecchio amico taym...
Come al solito eccellenti foto, descrizione precisa puntuale e soprattutto onesta.
Credo che questi guanti siano fatti veramente bene, forse è il caso di sostituire i miei anziani e sfilacciati Halvarssons Safety Grip....
Bravo taym un mega salutone.
Hey, Miguelx74! Che gran piacere rileggerti! Grazie delle parole gentili, e soprattutto sono felice se la recensione risulti almeno un po' utile. Mi riprometto di aggiornarla tra qualche tempo, magari dopo l'estate, per darvi conto di come continuino a comportarsi. Solo il tempo e l'uso sapranno dirci quanto davvero valgono.
Ottima recensione.
grazie ragazzi come sempre del vostro impegno.
devo dire che esteticamente non mi fanno impazzire: troppo "grossi", soprattutto quei tubi di gomma sulle dita... boh, mi sembrano più una trovata commerciale ("handroid"... carino anche il gioco di parole...) che realmente efficace.
io sono uno di quelli che sconsiglia di mettersi anelli e braccialetti in moto e poi mi trovo i tubetti sulle dita... non so...
per il resto erano sembrati validi anche a me: belli alti, protettivi, morbidi, la protezione sullo scafoide sembra ben congeniata...
beh, vedremo.
alla prox...
F
Molto belli, peccato per l'impermeabilità che mi è ormai abbastanza necessaria, viaggiando. Mi piacerebbe provarli, magari per la pista!